Ferrovie della Calabria è diventata uno snodo giudiziario: nell’azienda regionale dei trasporti i militari della Guardia di finanza hanno acquisito materiale che ritengono utile nell’inchiesta per corruzione che vede tra gli indagati il presidente della Giunta regionale Roberto Occhiuto. Passaggio obbligato: anche i due manager coinvolti negli approfondimenti investigativi hanno (Ernesto Ferraro) o hanno avuto (Paolo Posteraro) un ruolo nella srl che gestisce un pezzo dei trasporti su rotaia della regione. Fdc è una nota in comune nel curriculum di entrambi i professionisti: Ferraro ne è l’amministratore unico, Posteraro è stato consulente per qualche mese. Sono arrivati praticamente insieme: la nomina dell’ingegnere è del 5 febbraio 2022, quella dell’ex socio di Occhiuto viene formalizzata due giorni dopo, il 7.

Ferraro si insedia a Fdc e dopo 48 ore nomina Posteraro

Dalla sezione trasparenza del sito di Ferrovie si ricavano pochi dettagli in più: Posteraro è nominato consulente amministrativo in attuazione della delibera dell’amministratore unico numero 3 del 7 febbraio 2022. Quarantotto ore dopo il suo insediamento, Ferraro individua il tecnico di stretta fiducia del governatore con un «affidamento diretto» per 12 mesi con possibilità di proroga fino al 31 marzo 2023 «nelle more della definizione delle procedure in corso per la selezione di una figura dirigenziale». Compenso: 120mila euro.

I contratti pubblici di Posteraro: da Fdc al Governo

L’impegno di Posteraro in Ferrovie non arriverà fino alla scadenza del contratto. Nell’ottobre del 2022 arriva un posto più prestigioso: il centrodestra trionfa alle Politiche, la compagna di Occhiuto, Matilde Siracusano, diventa sottosegretario di Governo e il consulente amministrativo di Fdc entra nel suo staff come segretario particolare.

C’è un passaggio sugli incarichi pubblici di Posteraro anche nel decreto di perquisizione: l’ipotesi dell’accusa è che abbia incamerato più di 550mila euro grazie a «nomine conferite da pubblici ufficiali con i quali Occhiuto può vantare relazioni esistenti».

Torniamo al 2022: in aprile, Posteraro rileva le quote del governatore nella società agricola Tenuta del Castello, ora di proprietà di un imprenditore lucano. Si tratta di un piccolo esborso (l’intero capitale sociale vale 10mila euro) che muta la compagine della società che ha sede fisica in una bella tenuta di Montegiordano, nell’Alto Jonio cosentino.

Tenuta del Castello è un altro degli snodi della vicenda che tiene banco in Calabria: illumina rapporti che dalle vigne assolate della Calabria del Nord si spostano alla Cittadella regionale

Ferraro e Posteraro: il passato nell’Amaco

In Ferrovie della Calabria resta Ferraro, che con Posteraro condivide un’altra voce nel curriculum. Sempre di trasporti si tratta: su gomma e non su ferro. E sempre di una società pubblica, la sfortunatissima Amaco, partecipata del Comune di Cosenza oggetto di un fallimento che pesa sul bilancio dell’amministrazione ed è arrivato anche nelle aule del tribunale bruzio.

Gli indagati nella storia del crac di Amaco sono sei ma quasi tutte le accuse sono a carico di uno solo di essi: è proprio Paolo Posteraro, già amministratore unico a cui la Procura imputa di aver causato il «dissesto irreversibile» della società, prima della liquidazione giudiziale avvenuta nel 2023. L’ipotesi, tutta da provare, è che lo abbia fatto attraverso una serie di «operazioni dolose». L’inchiesta è arrivata allo step della chiusura delle indagini preliminari e contempla una lunga serie di contestazioni riferite al periodo in cui l’ex socio del presidente era ai vertici dell’azienda che ha lasciato nel novembre 2022, qualche mese prima della scadenza del mandato e nove mesi dopo la firma della consulenza decisa da Ferraro con la terza delibera della sua gestione. Due società pubbliche, il posto da collaboratore di un sottosegretario di Governo: il 2022 è stato un anno movimentato per Posteraro.

Tenuta del Castello: l’incarico regionale per una dei soci

Nel 2022 del manager ci sarebbe anche il passaggio di quote con il quale Occhiuto fa un passo indietro tra i filari delle vigne di Montegiordano. La Tenuta del Castello, come dicevamo, è uno snodo centrale per disegnare il cerchio magico del governatore. L’inchiesta non c’entra nulla, è solo questione di rapporti alla luce del sole che dalle colline portano ai centri nevralgici della politica calabrese. Una vecchia pagina web dell’azienda racconta anno di fondazione (2019) e annuncia il cambio di gestione. I nuovi proprietari? Roberto Occhiuto, all’epoca parlamentare, Paolo Posteraro e Valentina Cavaliere. Anche Cavaliere compare in un’azienda già vista in questa storia di incarichi che si incrociano: è Amaco, nella quale – così risulta in un verbale del 31 dicembre 2020 – è sindaco effettivo nell’era Posteraro. Altro incarico, qualche anno dopo (il 6 maggio 2022) nel Collegio sindacale del Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria. La firma in calce è quella dell’ex socio Roberto Occhiuto. Tra le due esperienze ce n’è anche una politica: Cavaliere si candida nel 2021 alle Comunali di Cosenza nella lista Occhiuto per Caruso (Francesco, che sarà sconfitto da Franz Caruso) e raccoglie 43 voti.

Anche il terzo socio ha un incarico in Regione

C’è un altro dettaglio che emerge dalle visure che LaC News24 ha consultato. Il primo assetto proprietario di Tenuta del Castello contempla tre soci: Occhiuto (48%), Posteraro (51%) e Vincenzo Massimo Pezzuto con l’1%, una quota pro-forma che manterrà anche dopo la cessione della parte del governatore a Posteraro. Anche Pezzuto, avvocato, compare in un decreto del presidente della Giunta regionale che porta la data del 12 novembre 2021: è quello in cui viene nominato responsabile amministrativo della struttura speciale del governatore. Un altro strettissimo collaboratore che segue Occhiuto da Montegiordano alla Cittadella. Amaco, Ferrovie della Calabria, la tenuta di Montegiordano e i decreti di nomina: tanti incroci per il cerchio magico del governatore.