Arresto Papaianni, così trascorreva la latitanza a Catanzaro il boss del clan Mancuso

VIDEO | Scovato in un appartamento attiguo ad un bed and breakfast in località Janò. Al titolare aveva fornito generalità false ma non risulta alcuna registrazione. In corso accertamenti per verificare la presenza di eventuali fiancheggiatori

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di Luana  Costa
15 giugno 2021
15:00

Giornali, cruciverba e libri. Tutto l'occorrente per trascorrere una latitanza in perfetto isolamento ma a pochi chilometri dal centro del capoluogo di regione. Non ha opposto resistenza all'arresto Agostino Papaianni, nel dicembre del 2019 sfuggito alla cattura nell'ambito della maxi-operazione Rinascita Scott ma che aveva nel frattempo riparato in un appartamento attiguo ad un bed and breakfast ad est di Catanzaro nel quartiere Janò, dove questa mattina è stato arrestato

Accerchiamento

«Abbiamo effettuato una cinturazione del luogo in cui era stata indicata la presenza di Agostino Papaianni» ha precisato nel corso della conferenza stampa Costantino Belvedere, vicequestore aggiunto di Catanzaro. «Si tratta di una zona molto particolare perché non si tratta di una abitazione isolata ma sicuramente impervia dove è stato necessario l'impiego di più uomini per effettuare la cinturazione precisa ed evitare possibili vie di fuga sia del latitante che di eventuali fiancheggiatori». 


La palestra 

Amava tenersi in forma però «è stato arrestato con una maglietta ginnica» è stato chiarito in conferenza stampa e in un appartamento dotato di una piccola palestra con tanto di panche e bilancieri da palestra. Da almeno aprile il latitante si trovava a Catanzaro: «È la conferma di un legame criminale purtroppo tra la nostra città e le province limitrofe, in particolare Vibo Valentia e Crotone» ha aggiunto il capo della Squadra Mobile, Alfonso Iadevaia, che ha condotto le operazioni questa mattina.

Fiancheggiatori

Al momento dell'arresto non era armato ma sono in corso ulteriori investigazioni per capire se la latitanza sia stata favorita da eventuali fiancheggiatori. Al titolare della struttura ricettiva aveva fornito generalità false ma non risultava alcuna registrazione e non è ancora stato chiarito se fosse a conoscenza della reale identità dell'ospite. Papaianni originario di Coccorino di Joppolo nel Vibonese è ritenuto uomo di fiducia di Luigi Mancuso ed è accusato di associazione mafiosa e di essere il promotore della 'ndrina che controlla l'area di Capo Vaticano, Coccorino, Joppolo fino a Tropea, zona dove avrebbe imposto a diversi villaggi turistici rifornimenti di generi alimentari, guardanie e assunzione di personale. 

Controlli sul territorio

«L'odierna operazione - ha chiarito inoltre il capo della Squadra Mobile - nasce da una attività di controllo del territorio e da altri procedimenti che hanno fornito significativi spunti investigativi avvalorando la presenza del latitante in una struttura rucettiva di Janò». «Questa operazione ha un significato importante perchè riafferma la presenza dello Stato nel nostro territorio che si manifesta con le operazioni che frequentemente vengono portate a termine e con l'arresto di latitanti, questo è il secondo in poco tempo» ha aggiunto il questore di Catanzaro, Mario Finocchiaro.

Giornalista
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