Pazienti ancora trasportati a braccia per le scale. L'ospedale di Locri è sempre più Terzo mondo

VIDEO IN ESCLUSIVA | L’unico ascensore funzionante nell’ala nord del nosocomio è andato in avaria per la terza volta in due settimane. L'ultima un malato di cuore in attesa di essere trasferito in rianimazione è deceduto

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di Ilario  Balì
2 febbraio 2019
19:39
Il paziente trasportato per le scale
Il paziente trasportato per le scale

Stessa storia, stesso posto, stesso caos. Chi si aspettava provvedimenti esemplari all’ospedale di Locri dopo il blitz del Nas e la visita-lampo di Cotticelli è stato deluso. La situazione al nosocomio locrese è infatti sempre più critica.
Nel primo pomeriggio di oggi l’unico ascensore funzionante nell’ala nord della struttura ospedaliera è andato per la terza volta in due settimane ancora in avaria. Alcuni pazienti che necessitavano di essere spostati sono stati ospitati temporaneamente in altri reparti, mentre quelli del Pronto soccorso sono stati condotti a braccio lungo quindici rampe di scale fino al quinto piano.
Per maggiori informazioni chiedere ad un’anziana donna che, in codice rosso, è stata trasportata a mo' di santo in processione su una carrozzina in Utic da quattro volontari.
Non se la sono passata meglio gli addetti alle provviste alimentari e ai farmaci, costretti a fare su e giù per il padiglione tra imprecazioni e rassegnazione, così come i parenti dei degenti con le buste della spesa in mano. Per non parlare dei medici e degli infermieri del Pronto soccorso, senza cambio-turno dalle 8 di questa mattina.
Una condizione di disagio totale che si ripete a distanza di pochi giorni, ma che ancora si fa fatica a risolvere. 

 


La rabbia del sindaco: «Vergogna»

Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri e il sindaco locrese Giovanni Calabrese. «L’ospedale – ha attaccato il primo cittadino - continua ad essere governato da un manipolo di incapaci non all’altezza di gestire una situazione drammatica. Tutto ciò è inaccettabile e mortifica l’immagine di Locri. Vergogna, vergogna e ancora solo vergogna». E a chi sui social lo accusa di cercare casse di risonanza mediatica, Calabrese risponde sarcastico: «Voglio solo evitare che da questo ospedale escano ancora casse da morto…». Il riferimento è al decesso di un uomo di Ardore, avvenuto 3 settimane fa, per essere stato trasferito nel reparto di Rianimazione in ritardo dopo il guasto all’ascensore. Lo stesso ascensore che oggi, per lo stesso motivo, sbatte Locri e il suo ospedale ancora una volta allo stesso sposto: in prima pagina.

 

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Giornalista
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