Assegnazione illecita case popolari a Guardia, inquirenti: «Processo di assegnazione truccato»

False dichiarazioni e ordinanze di sgombero ignorate. Così il responsabile del settore tecnico del Comune Giuseppe Caruso avrebbe turbato il bando favorendo tre persone oggi tutte indagate

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di Francesca  Lagatta
4 giugno 2021
16:43
Uno scorcio di Guardia Piemontese
Uno scorcio di Guardia Piemontese

Sono quattro gli indagati nell'ambito dell'inchiesta sugli alloggi popolari di Guardia Piemontese, che questa mattina hanno portato all'applicazione di due misure cautelari, una nei confronti di Giuseppe Caruso, responsabile del Settore Tecnico del Comune di Guardia Piemontese, sospeso dall'esercizio del pubblico ufficio per 12 mesi, e una nei confronti di Maria Francesca Capua, che invece ha l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. Nessuna misura cautelare, invece per gli altri due indagati Livia Daniele e Giampiero Aita. Capua, Daniele e Aita sono indagati in qualità di aspiranti assegnatari delle case popolari. I quattro, a vario titolo, dovranno rispondere di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente e falsità ideologica.

Le indagini

Secondo gli inquirenti, gli indagati, colludendo tra loro, «turbavano il procedimento amministrativo volto a stabilire il contenuto del "bando di concorso per la formazione della graduatoria generale per l'assegnazione degli alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica"», indetto dal Comune di Guardia Piemontese nel gennaio 2019, «e il contenuto del provvedimento di attribuzione dei punteggi ai fini dell'assegnazione finale».


Le false dichiarazioni

Gli investigatori avrebbero scoperto che Capua, Aita e Daniele nella domanda di partecipazione al bando per l'assegnazione degli alloggi popolari avrebbero rilasciato false dichiarazioni, mentre il funzionario Caruso avrebbe ignorato le ordinanze di sgombero per occupazione illecita emanate dal Comune nei confronti dei tre occupanti in attesa di assegnazione definitiva. Inoltre, Caruso avrebbe omesso di procedere alla relativa esecuzione e pur consapevole della falsità delle dichiarazioni dei tre aspiranti assegnatari, le ha utilizzate con il fine di far ammettere i tre cittadini al bando con un punteggio più alto.

L'ordinanza di sgombero ignorata

In conseguenza dell'arresto del sindaco di Guardia Piemontese Vincenzo Rocchetti, coinvolto all'epoca in un'altra indagine, ad agosto 2018 il vicesindaco Antonietta Giuseppina D'Angelis, subentrava in qualità di Sindaco facente funzioni. La donna, in tale occasione, accertava che Capua, Daniele e Aita, occupavano gli alloggi di edilizia residenziale pubblica a loro assegnati precedentemente, nonostante i titoli autorizzativi fossero scaduti. Pertanto, D'Angelis, il 19 settembre 2018 dapprima ha diffidato formalmente i tre a lasciare gli alloggi e successivamente ha emanato le ordinanze di sgombero. Capua, Daniele e Aita, però, hanno presentato ricorso al tribunale Civile di Paola nei confronti del Comune di Guardia Piemontese. Tuttavia, i ricorsi sono stati rigettati.

La graduatoria

Dopo aver allora scontato la misura cautelare degli arresti, il sindaco Rocchetti (estraneo all'odierna indagine) si è rimpossessato delle sue funzioni di primo cittadino e l'11 gennaio 2019 ha sottoscritto il bando di concorso per la graduatoria generale per l'assegnazione degli alloggi. La procedura è stata gestita dal funzionario Giuseppe Caruso, il quale ha approvato la graduatoria provvisoria il 29 gennaio 2019, inviandola successivamente alla Commissione territoriale assegnazione alloggi di edilizia residenziale pubblica sita presso il Comune di Paola, ente preposto alla approvazione della graduatoria definitiva. I primi tre posti sono stati occupati da Maria Francesca Capua e Livia Daniele, con un punteggio di 12 punti, e Giampiera Aita, con 11, che ha staccato il quarto classificato di 3 punti. Complessivamente, avevano partecipato al bando dodici persone.

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