Gaudio e Strada alla guida della sanità in Calabria, Bevacqua: «Ora responsabilità»

Il consigliere regionale del Partito democratico invita la politica a chiudere con le polemiche e sceneggiate: «Lavoriamo per il risanamento»

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di Redazione
16 novembre 2020
19:29
Il consigliere Bevacqua
Il consigliere Bevacqua

«La nomina del professor Eugenio Gaudio, originario di Cosenza, a commissario straordinario per la sanità calabrese è senz’altro di altissimo profilo e competenza. Il suo curriculum, fatto di oltre 500 pubblicazioni scientifiche e della Medaglia d’oro al merito della Sanità pubblica, parla per lui. Lo stesso dicasi per la delega speciale riservata a Gino Strada, fondatore di Emergency che già si era reso disponibile ad aiutare la Calabria». Mimmo Bevacqua, capogruppo Pd in Consiglio Regionale Calabria esprime soddisfazione per il nome scelto dal Governo per guidare la sanità in Calabria.

 


«Con queste nomine e con il relativo approdo del nuovo Decreto Calabria in Parlamento – aggiunge l’esponente dem - confido che si possa chiudere il momento della polemica, del tifo, delle gaffe e delle sceneggiate da talk show e “fare tesoro” di questo periodo in cui la Calabria ha ricevuto i riflettori nazionali per le manchevolezze strutturali e ataviche in ambito sanitario (che hanno costretto tutti noi ad un inevitabile nuovo lockdown, con i relativi costi umani, sociali ed economici) al fine di portare tutti noi che abbiamo responsabilità pubbliche a rimboccarci le maniche e a pensare agli obiettivi che ci aspettano e non sono più rinviabili: il risanamento, l’uscita dal commissariamento e la tutela del diritto fondamentale dei cittadini alla salute e alle cure (sul territorio calabrese)».

 

Bevacqua poi chiarisce: «In questi giorni difficili in silenzio e come le formiche  abbiamo interloquito con il commissario regionale, il partito nazionale e la delegazione al Governo del PD al fine di far maturare una ulteriore riflessione sulle scelte fatte ed un mio ringraziamento va anche a  Giuseppe Zuccatelli che, dimostrandosi uomo delle istituzioni, ha rassegnato le proprie dimissioni su richiesta del ministro Roberto Speranza.  Con la nuova nomina dobbiamo, però, ricordarci che il commissario non è un uomo solo al comando. La politica regionale – evidenzia infine - deve coadiuvarne l’azione e fungere da stimolo per poter tornare protagonista nelle scelte sanitarie del futuro. Altre Regioni, tra cui il Lazio governato da Nicola Zingaretti, hanno dimostrato come sia possibile uscire dai commissariamenti, che non sono delle prigioni eterne in cui i veri condannati sono i cittadini, ma sono delle situazioni inevitabili frutto di errori altrui del passato neppure troppo lontano».

 

«Oggi – conclude infine - vi dico che possiamo uscirne ed il Governo Conte con questo Decreto ci consentirà di avere le condizioni per farlo ma ad ognuno toccherà fare la propria parte. Al deficit strutturale, però, diversamente da altri periodi della recente storia calabrese, si aggiunge l’inedita e tragica situazione pandemica, motivo per cui non è più tempo di tentennamenti o esitazioni. Serve unità e responsabilità da parte di tutti».

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