La truffa

Bonus facciate per interventi mai realizzati: sequestro da 52 mln e 31 persone indagate dopo le denunce partite dalla Calabria

VIDEO | Si tratta di indagini condotte dalla Procura di Locri e ora a Roma a seguito della trasmissione degli atti per competenza territoriale. L’operazione scaturisce dalla denuncia presentata da parte di alcuni proprietari di appartamenti nel Reggino

79
5 settembre 2023
08:27

I militari del Comando provinciale della Guardia di finanza di Reggio Calabria, con il coordinamento della Procura della Repubblica di Roma, stanno dando esecuzione ad un provvedimento che dispone il sequestro preventivo di oltre 52 milioni di euro di crediti d’imposta, frutto di una articolata frode perpetrata nell’ambito del cosiddetto “bonus facciate”. Si tratta di indagini condotte dalla Procura della Repubblica di Locri e ora a Roma a seguito di trasmissione degli atti per competenza territoriale.

Il provvedimento di sequestro, già emesso dal Gip del Tribunale di Locri, è stato convalidato dal Gip del Tribunale di Roma. Fatte salve successive valutazioni in merito all’effettivo e definitivo accertamento della responsabilità - risultano al momento indagati, a vario titolo, 31 persone per indebita percezione di erogazioni pubbliche, truffa a danno dello Stato, riciclaggio e autoriciclaggio. Sono 37 le società finora coinvolte, tra prime e seconde cessionarie del credito. Lo scopo finale sarebbe stato quello di monetizzare parte dei crediti ricevuti presso sportelli di intermediari finanziari dislocati sul territorio nazionale.


Leggi anche

L’operazione scaturisce dalla denuncia presentata da parte di alcuni proprietari di appartamenti di un condominio della provincia di Reggio Calabria, rivoltisi alle Fiamme Gialle del Gruppo di Locri dopo aver notato, all’interno dei propri cassetti fiscali, la presenza di crediti di imposta, connessi ad agevolazioni finalizzate a interventi di recupero edilizio, da loro mai richiesti né tantomeno realizzati. I citati crediti sono risultati ceduti a 4 imprese con sede a Roma e a San Cesareo. Gli accertamenti hanno consentito di appurare che le 4 imprese “prime cessionarie”, tutte amministrate dallo stesso soggetto attualmente indagato, risultavano avere accettato cessioni di crediti inesistenti, per un ammontare di € 52.026.930,00, da parte di 160 cedenti “ignari”. Le 4 società “prime cessionarie”, hanno provveduto a monetizzare parte del predetto credito cedendo la restante parte ad altre 33 società “seconde cessionarie”, con sedi ricadenti su tutto il territorio nazionale, che hanno proceduto a loro volta a monetizzare parte dei crediti. L’attività costituisce chiara testimonianza del costante impegno profuso dalla Procura della Repubblica di Locri e dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria nel contrasto alle più articolate forme di frode ed ai fenomeni illeciti perpetrati a danno del bilancio dello Stato, al fine di garantire la corretta destinazione delle ingenti risorse pubbliche stanziate per sostenere le famiglie e le imprese.

GUARDA I NOSTRI LIVE STREAM
Guarda lo streaming live del nostro canale all news Guarda lo streaming di LaC Tv Ascola LaC Radio
top