Oltre Oceano

Dalla Calabria alla Florida, la storia dell’anarchico Giuseppe Zangara che tentò di uccidere il presidente Roosevelt

Non negò mai il suo intento di uccidere. Il suo era un attacco al simbolo degli Stati Uniti e del Capitalismo che stritolava i poveri e gli ultimi. Fu giustiziato sulla sedia elettrica in Florida nel 1933. Aveva solo trentatré anni e da poco più di 10 era emigrato negli Stati Uniti.

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di Anna Foti
9 settembre 2024
10:03

Il suo destino di immigrato italiano negli Stati Uniti si compì in modo tragico il 15 febbraio del 1933, al Bayfront Park di Miami, quando tentò di uccidere il presidente Franklyn Delano Roosevelt. Giuseppe Zangara era nato nel comune calabrese Ferruzzano, nel reggino, il 7 settembre 1900. Del Novecento aveva conosciuto le profonde ingiustizie sociali, in Calabria come oltreoceano, e per questo aveva abbracciato così la fede anarchica.

Dopo un’infanzia e un’adolescenza in cui l'unica grammatica a lui accessibile era stata quella della fatica, della mancanza, degli stenti materiali e affettivi, l’Italia si era accorto di lui per chiamarlo alle armi sul Carso, durante la Prima Guerra Mondiale. Era sopravvissuto ma all’età di 21 anni era emigrato (anche lui) negli Stati Uniti, nel New Jersey, da una Calabria povera e allo stremo.


L’attentato al presidente Roosevelt

Con la revolver calibro 32 comprata al banco dei pegni, quel giorno a Miami, mancò il bersaglio. Il presidente Roosevelt uscì illeso ma altre cinque persone rimasero ferite. Una di loro, il sindaco di Chicago Anthon J. Cermak, mori qualche settimana dopo, aggravando il quadro indiziario di Joe Zangara che fu condannato a morte, nonostante non fosse stato appurato se la morte di Anthon J. Cermak fosse da attribuire ad errori medici successivi al ferimento. Joe Zangara era un anarchico, immigrato, povero e aveva attentato alla vita del presidente degli Stati Uniti.

Non era innocente - e infatti mai si era proclamato tale - come lo erano stati invece Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, anche loro emigranti italiani, anarchici e per questo perseguitati, anche loro giustiziati sulla sedia elettrica qualche anno prima, il 23 agosto 1927 a Charleston. Condannato per omicidio, Giuseppe Joe Zangara morì sulla sedia elettrica il 20 marzo del 1933 nella Florida State Prison, a Raiford. Aveva trentatré anni. Morì per sentenza dopo avere causato la morte di un uomo. Morì nel tentativo estremo di innescare un cambiamento.

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Giornalista
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