Conteggi sballati

Calabria fuori dai radar Covid del ministero: il 70% dei positivi non segnalato a Roma

VIDEO | I dati caricati su due differenti sistemi - quello della Protezione civile e dell’Iss - non coincidono. Inoltre mancano le date di inizio dei sintomi: «Regione non valutabile nell'analisi del rischio». Le Asp chiamate a rimediare (ASCOLTA L'AUDIO)

di Luana  Costa
12 febbraio 2022
13:50

Un richiamo formale e una scadenza tassativa: lunedì 14 febbraio. È entro quella data, infatti, che tutte le aziende sanitarie e ospedaliere calabresi dovranno caricare tutti i dati riguardanti i soggetti positivi per colmare la lacuna informativa formata nella fase di trasmissione dei flussi all'Istituto Superiore di Sanità.

La reprimenda alle Asp calabresi

La lettera fatta pervenire nei giorni scorsi dal delegato del soggetto attuatore per l'emergenza covid in Calabria, Fortunato Varone, assume toni perentori oltre che preoccupanti. Nell'ultima settimana - secondo quanto riportato nella nota - si è infatti registrato un importante disallineamento dei dati inerenti i soggetti positivi al covid. La discarsia è stata rilevata tra le cifre comunicate nel bollettino regionale, curato dalla Protezione Civile, e quelli trasmessi dalle aziende sanitarie e ospedaliere all'Istituto Superiore di Sanità.


I conti non tornano

Nella settimana presa in esame - dal 31 gennaio al 6 febbraio - nel bollettino regionale sono stati comunicati 11.599 nuovi soggetti positivi ma nei flussi inviati a Roma ne risultano molto meno della metà: 3.077, con un disallineamento del 73%. Una sfasatura nei dati che deve aver evidentemente allarmato l'Istituto Superiore di Sanità che ha scritto alla Regione anche per chiedere conto di una ulteriore criticità.

Rischio non valutabile

Le aziende sanitarie e ospedaliere nell'inserire i dati riguardanti i nuovi soggetti positivi non comunicano la data di inizio dei sintomi per i pazienti, appunto, sintomatici. I casi sintomatici in Calabria risultano essere 18.026 ma quelli per i quali è stata anche specificata la data di inizio dei sintomi sono all'incirca la metà: 9.672. Tutto ciò rende la Calabria «non valutabile nell'ambito della valutazione del rischio» poichè l'indicatore che incrocia il numero dei soggetti positivi in un mese con la data di inizio dei sintomi si attesta al 53,7%, al di sotto della soglia di allerta fissata al 60%. Da qui la richiesta urgente di procedere al caricamento di tutti i dati - aggiornati con la data di inizio dei sintomi per paziente - sulla piattaforma entro lunedì.

Giornalista
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