Il report

In Calabria il lavoro è precario: 9 contratti su 10 sono a tempo determinato. Braccianti e camerieri quasi tutti stagionali

L'Osservatorio economico territoriale fotografa una situazione che incrementa l'emigrazione: il 23% delle nuove assunzioni si concentra fuori regione. Picchi di precariato a Cirò Marina e Serra San Bruno

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di Luana  Costa
9 marzo 2024
06:14

Braccianti agricoli stagionali. È l'agricoltura a movimentare il mercato del lavoro calabrese, seguito dai camerieri di ristorante e dai bidelli. Il dato lo si evince dal report realizzato dall'osservatorio economico territoriale che ha esaminato l'andamento dell'occupazione in Calabria con aggiornamenti fino ad ottobre 2023.

Mercato del lavoro precario

Quella che emerge è la fotografia di un mercato del lavoro fortemente precarizzato, dove i contratti a tempo determinato vanno per la maggiore raggiungendo picchi del 90% a Cirò Marina e a Serra San Bruno, secondo i dati estrapolati dai centri per l'impiego territoriali.


Nuove assunzioni

A titolo d'esempio, nel 2022 risultano 465mila avviamenti «con l'esponenziale prevalenza dei rapporti a tempo determinato», si legge nel report, pari 413mila (l'88,75%). Quasi residuale la percentuale di contratti a tempo indeterminato: 52mila pari all'11,25%. E nel 2023 l'andamento non muta. Nei primi 10 mesi dell'anno gli avviamenti sono stati 431mila con una decisa prevalenza di contratti di lavoro a tempo determinato: 387mila pari all'89,63%. Solo 44mila le assunzioni stabili, il 10,37%.

La fuga fuori regione

Non tutte però concretizzatesi in Calabria. Una quota considerevole si riferisce ad assunzioni avvenute fuori regione, il 23% dei 465mila avviamenti registrati nel 2022 sono calabresi che hanno trovato lavoro oltre i confini calabresi: 106mila. «Il dato non conforta per il depauperamento professionale che comporta e per le ricadute in termini di minor Pil prodotto e rimasto in ambito regionale» conferma il report.

L'agricoltura, istruzione, ristorazione

Il settore a maggior "trazione" è senza dubbio l'agricoltura che nel 2022 ha registrato 120mila assunzioni «quasi totalmente a carattere stagionale». Performance replicata nel 2023 con 109mila avviamenti caratterizzati sempre da stagionalità. Alle spalle dell'agricoltura, il settore dell'istruzione che nel 2022 ha movimentato il mercato del lavoro con 74mila avviamenti ma con un trend in calo nell'anno successivo (61mila) e poi, sul podio, il comparto delle attività dei servizi di alloggio e ristorazione e attività dei servizi di ristorazione.

Le professioni più gettonate

Il primo con 49mila avviamenti e il secondo con 78mila. In coda le attività sportive e di intrattenimento (20mila) e le attività ricreative, artistiche e di intrattenimento (9mila avviamenti). «Del tutto evidente, la riconducibilità delle attività al turismo che si attesta, ovviamente, su livelli elevati di stagionalità» conclude il report. Nella top five degli impieghi precari in Calabria ci sono i braccianti agricoli (il 23,7%), i camerieri di ristorante (4,6%), i bidelli (3,4%), commessi (3,2%) e professori di scuola primaria in ex equo con i cuochi di alberghi e ristoranti (2,5%). 

Giornalista
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