Scordovillo

Campo rom di Lamezia, si cercano soluzioni per lo sgombero: in campo anche Regione e associazioni

Un quadrato per risolvere la questione dello sgombero. Intanto, in città è arrivata l’associazione romana 21 luglio che già oggi ha fatto un sopralluogo

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di T. B.
8 febbraio 2022
15:06
Il campo rom di Lamezia
Il campo rom di Lamezia

Regione e Comune fanno quadrato avvalendosi anche di “consulenze esterne” nell’ottica di riuscire a sgomberare quanto prima il campo di Scordovillo e di riuscire a dare una casa alle centinaia di soggetti di origine rom che vi vivono e creare opportunità reali e tangibili di inclusione.

Ieri il tavolo istituzionale in Regione con i rappresentanti del Comune, il sindaco Paolo Mascaro, gli assessori Bambara e Bevilacqua, il presidente della Regione Roberto Occhiuto, gli onorevoli Domenico Furgiuele, il consigliere Pietro Raso, l’assessore regionale alle Politiche Sociali Tilde Minasi, il presidente del consiglio Regionale Mancuso, i dirigenti Aterp e Regionali, tutti in campo per affrontare l’annosa questione del campo Rom di Scordovillo.


Intanto, in città è arrivata l’associazione 21 luglio che oggi ha fatto un sopralluogo del campo rom. Si tratta di una realtà, che agirà a titolo gratuito, allo scopo “di individuare, alla luce dei processi conclusi in altre città, le modalità di intervento migliori per l’implementazione di strategie operative efficaci, finalizzate al superamento del campo Rom di Scordovillo, prevedendo specifico approfondimento tematico da condividere con tutto il partenariato locale pubblico e privato".

In particolare l’associazione 21 luglio è nota per il rapporto “Oltre il campo” e collabora con soggetti istituzionali proprio per procedere ai cosiddetti sgomberi in modo non traumatico: «Non è sicuramente semplice superare un insediamento monoetnico – si legge sullla loro pagina -. Le ragioni che rendono complesso avviare questo tipo di processi sono molteplici: la mancata conoscenza della questione in seno alla macchina amministrativa, l'assenza di fondi adeguati, i potenziali conflitti che taluni interventi possono innescare, i pregiudizi nei confronti delle persone rom, le problematiche legate alla fragilità sociale della gran parte delle famiglie che vivono negli insediamenti (assenza di lavoro, basso grado di scolarizzazione, assenza di documenti...), hanno generato difficoltà ad individuare soluzioni vincenti e sostenibili nel tempo. Nonostante queste difficoltà, negli ultimi anni sono state diverse le Amministrazione Comunicali italiane che hanno iniziato a maturare al loro interno una riflessione sulla necessità di superare i campi rom presenti sul proprio territorio e a misurarsi con interventi messi in atto a questo scopo».

Oggi pomeriggio proseguiranno gli incontri con  Terzo Settore, Istituti Scolastici e Diocesi. Anche domani sarà una giornata di confronti. L’obiettivo dell’associazione 21 luglio è quello di «di consegnare all’amministrazione locale linee-guida operative chiare e sostenibili».

Giornalista
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