Fare chiarezza

Caos tributi consortili a Scalea, il consigliere Paravati chiede lumi a Straface: «Non sono dovuti, lo dice la legge»

VIDEO | I cittadini contestavano in particolare la tassa relativa agli immobili extragricoli. Il leader del gruppo politico "Per Scalea" ha scritto direttamente alla consigliere regionale promotrice di una proposta che ha portato proprio all'esenzione da tali pagamenti 

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di Francesca  Lagatta
13 gennaio 2024
22:52

«Il cittadino deve avere fiducia nelle istituzioni, nella gente che ha votato e soprattutto deve poter vivere tranquillamente». Sono queste le motivazioni che hanno spinto il consigliere comunale di minoranza e leader del gruppo politico "Per Scalea", Angelo Paravati, a intervenire sulla vicenda dei tributi per gli immobili extragricoli del "Consorzio di bonifica integrale dei bacini del Tirreno cosentino" e a fare chiarezza, una volta per tutte, dopo settimane di caos: «L'esenzione della contribuzione ai consorzi di bonifica per gli immobili extragricoli - dichiara - è determinata da una legge regionale».

La risposta della consigliera regionale Straface

I cittadini dell'alto Tirreno cosentino lamentano da tempo incessanti richieste di pagamento da parte dell'ente consortile per tributi riguardanti gli immobili extragricoli, che, quindi, non sarebbero dovuti. Oltretutto, se l'avviso viene ignorato, in alcuni casi si registra il fermo amministrativo della auto. La situazione sta creando gravi disagi tra la popolazione, che si è divisa tra chi ha già pagato, per non incorrere in ulteriori problemi, e chi ha deciso di adire le vie legali, subendo comunque il danno economico. «Credo che oggi che il compito della politica - dice ancora Paravati - sia quello di andare oltre, di guardare anche le situazioni di tante famiglie per le quali anche un minimo contributo in un momento in cui c'è uno strisciante, silenzioso bisogno, che molte volte non viene esternato per dignità» può provocare ulteriore disagio ed è quindi «doveroso che i rappresentanti del popolo intervengano quando possono lenire queste situazioni di bisogno».


Per questo, il capogruppo di "Per Scalea", al fine di fugare ogni dubbio, ha interpellato direttamente la consigliera regionale Pasqualina Straface, segretaria segretaria della Quarta Commissione regionale di Assetto e utilizzazione del territorio e protezione dell’ambiente, ma soprattutto promotrice della proposta della variazione di legge del febbraio 2023 che ha portato all'esenzione dei pagamenti. La risposta, contenuta in una missiva, non lascia spazio a interpretazioni: «I tributi richiesti dai consorzi di bonifica relativi agli immobili extragricoli ricadenti nelle aree urbane già soggette al pagamento dei tributi comunali non sono dovuti».

Ma l'esenzione non avviene in automatico

C'è un però. Per mettersi in regola e fermare le incessanti richieste di pagamento è necessario presentare un ricorso alla Commissione Tributaria, come specificato nella lettera a firma della consigliera regionale, che si è subito messa a disposizione per fare chiarezza. «Innanzitutto ringrazio la consigliera Straface per il pronto riscontro. Le ho detto che stanno arrivando decine di avvisi e che la gente è disperata», come testimoniato anche dalle parole dell'attivista Giuseppe Antonio Torrano. Questo soprattutto perché le notizie che corrono sui social, spesso sono false, incomplete o fuorvianti e talvolta alcuni cittadini sono portati a pensare che l'esenzione tributaria sia automatica. «Quindi poi la gente che non può presentare il ricorso si vede costretta a dover pagare una somma nettamente maggiore e a subire il fermo dell'auto».

La proposta di Paravati

Alla luce di ciò, proprio per evitare il caos generato dalla questione e le spese legali che gravano sui budget famigliari, Paravati ha inoltrato alla consigliera Straface una specifica richiesta. «Ho chiesto all'onorevole Straface - ha aggiunto Paravati - soltanto di rendersi parte diligente nei confronti della governance regionale e chiamare il commissario unico per dire che questo tributo del 2023 non è dovuto. Attiviamoci, chiamiamo i concessionari (gli undici consorzi di bonifica calabresi, ndr), diciamo di non mettere questo tributo in riscossione e se è stato messo in riscossione di emettere una nota di storno oppure di emettere un provvedimento a firma del presidente alla Regione in cui si avvisa i contribuenti che possono tranquillamente non pagare il tributo richiesto. Ridiamo al cittadino la fiducia nelle istituzioni, noi politici possiamo pensare di essere lontani da loro».

 

 

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