Caporalato ad Amantea, 4 bengalesi parlano: svelato il sistema dello sfruttamento

Dopo oltre un anno di vessazioni, i braccianti del Bangladesh hanno trovato la forza di denunciare i propri aguzzini consentendo alla magistratura di intervenire

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di Salvatore Bruno
23 giugno 2020
13:24
La Procura di Paola ha condotto l’inchiesta
La Procura di Paola ha condotto l’inchiesta

Risultavano assunti in qualità di lavoratori agricoli con contratti part time, per poche ore settimanali. In realtà erano costretti nei campi dalle 8 del mattino fino a mezzanotte, con una retribuzione media di un euro e cinquanta centesima l’ora.

Costretti dal bisogno 

Quattro cittadini del Bangladesh, spinti dal bisogno, per oltre un anno sono stati costretti ad accettare le disumane condizioni imposte loro da un’azienda di Amantea, La Carota Srl, che li aveva reclutati attraverso due caporali, anche loro originari del paese asiatico.


La forza di denunciare

Poi hanno trovato la forza di denunciare alle forze dell’ordine, le vessazioni subite. La breve indagine coordinata dal procuratore della Repubblica di Paola, Pierpaolo Bruni, e dal sostituto Antonio Lepre, e condotta dagli agenti del commissariato di polizia di Paola, diretto da Giuseppe Zanfini, ha consentito di ottenere dal Gip del tribunale, l’emissione di una ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari a carico dei soci dell’attività imprenditoriale e dei due intermediari, olte al contestuale sequestro dell’azienda agricola.

I nomi degli arrestati

Gli arresti sono scattati per l’amministratore Gennaro Suriano, 56 anni, e per gli altri soci, appartenenti al medesimo nucleo familiare. Si tratta di Francesco, Rocco, Saverio e Robero Suriano, tutti residenti ad Amantea. Ai domiciliari anche Anouar Hossain Mizan, di 34 anni, e Das Kakon di 37.

Clima insostenibile

I braccianti venivano apostrofati con insulti, umiliati, minacciati con bastoni e sottoposti a turni massacranti di non meno di 14 ore al giorno. In un caso si è arrivati addirittura alle 26 ore di lavoro consecutive. Degradanti le condizioni di lavoro ed insalubri gli alloggi in cui i lavoratori erano sistemati, nella frazione di Campora San Giovanni.

Alloggi fatiscenti

Locali fatiscenti di pochi metri quadrati con la presenza di muffe sui muri, bagni malfunzionanti e inefficienti, mancanza di riscaldamenti. Dall’inchiesta è emerso anche il versamento di somme di denaro da parte dei braccianti, nei confronti dei due caporali, pari a cinque euro al giorno per l’affitto oltre ad un’ulteriore somma mensile per il vitto.

Sfruttamento filmato dalla polizia

Il clima era di costante intimidazione mentre tutte le attività si svolgevano in dispregio delle norme per la sicurezza. Le ipotesi di reato sono corroborate anche dalle riprese video effettuate dagli operatori di polizia. Intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro i reati contestati.

Giornalista
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