Rinascita, lascia il carcere e passa agli arresti domiciliari Pietro Giamborino

Riqualificato il reato di associazione mafiosa in concorso esterno. Annullate le accuse di traffico d'influenza illecite e di corruzione elettorale commesse in concorso con Nicola Adamo e Luigi Incarnato

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di Luana  Costa
27 gennaio 2020
18:28

Lascia il carcere di Reggio Calabria l'ex consigliere regionale Pietro Giamborino, dove si trovava recluso dallo scorso dicembre a seguito del coinvolgimento nell'operazione Rinascita Scott, istruita dalla Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro.

Pietro Giamborino era accusato di associazione mafiosa e di essere contiguo ai locali di 'ndrangheta di Piscopio e San Gregorio d'Ippona.

A lui erano stati anche contestati i reati di traffico d'influenze illecite commessi in concorso con l'ex consigliere regionale Nicola Adamo e corruzione elettorale, quest'ultimo commesso in concorso con il commissario di Sorical Luigi Incarnato, tutti aggravati dalle modalità mafiose. 

Questo pomeriggio il Tribunale della Libertà ha depositato l'ordinanza con cui in parte sono stati riqualificati i reati e alleggerita anche la misura cautelare.

Pietro Giamborino, difeso dall'avvocato Anselmo Torchia, lascia, infatti, il carcere per gli arresti domiciliari ma il Tribunale del Riesame ha riqualificato il reato di associazione mafiosa in concorso esterno in associazione mafiosa annullando poi i reati di traffico d'influenze illecite e corruzione elettorale oltre che l'aggravante mafiosa. 

Giornalista
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