Santa Maria del Cedro, incendiata la casa estiva del segretario Casil

L'episodio si sarebbe verificato tre giorni fa. Ad accorgersene è stato il proprietario Franco Scrivano, tornato nella cittadina per un grave lutto che colpito i suoi vicini

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di Francesca  Lagatta
29 marzo 2019
22:42

Prosegue l’attività criminale sul Tirreno cosentino. Stavolta obiettivo di ignoti criminali è stato Franco Scrivano, segretario generale della Casil, la Confederezione autonoma sindacati italiani lavoratori. A Santa Maria del Cedro, centro dell'alto Tirreno cosentino, è stata data alle fiamme la sua residenza estiva.

La dura nota del sindacato

Gli autori del vile gesto sono stati definiti in una nota «delinquenti criminali, spinti evidentemente da sete terroristica, intimidatoria ed omicida». E' un attacco durissimo quello che arriva dalla segreteria generale della Casil e che stigmatizza l'episodio senza se e senza ma. «La lotta per la legalità anche all’interno del parco dov’è situato l’appartamento del massimo dirigente nazionale della Casil - si legge-, in uno stabile di 36 appartamenti con tre distinte scale, forse avrà contribuito a che qualche criminale scegliesse la strada incivile della viltà e/o per consolidare la propria supremazia delinquenziale sul territorio contro chi ha fatto della legalità la scelta di vita». Ma l'incresciosa notizia non ha avuto, per fortuna, l'effetto forse sperato. «Tali individui della società sporca non hanno fatto bene i loro conti, perché dal loro atteggiamento mafioso accrescerà l’attività della Casil e della sua dirigenza per l’affermazione della legalità, in tutti i settori della vita pubblica non escludendo perciò un territorio come quello dell’alto Tirreno cosentino non nuovo allo spregio della criminale sia singola che organizzata, politica e/o comune».


L'incendio tre giorni fa

L'atto criminale si è consumato presumibilmente nella giornata del 26 marzo scorso, proprio quando una famiglia residente nel parco è stata colpita improvvisamente da gravissimo lutto per la morte di una giovane parente e per questo assente nello stabile. La scoperta è stata fatta proprio da Franco Scrivano, che in quelle ora era tornato nella cittadina per esprimere il suo personale cordoglio. Dopo essersi accorto dell'accaduto, l'uomo ha immediatamente chiesto l'intervento dei carabinieri della locale stazione, guidata dal maresciallo Giovanni Consoli, il quale a sua volta si è avvalso dell'aiuto dei vigili del fuoco per dare il via alle indagini. Da una prima ricostruzione sembrerebbe che il fuoco sia stato appiccato dopo i malviventi hanno sfondato la porta d'ingresso e cosparso i locali con liquido infiammabile. Se le fiamme fossero arrivate alle bombole di gas, si sarebbe assistito a una strage.

La solidarietà

«La Casil - è scritto in ultimo nella nota, si stringe al fianco del suo Segretario Generale Franco Scrivano per il duro attacco sferratogli, ma che non lo scuoterà più di tanto nella sua opera meritoria che porta avanti da circa 60 anni».

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