Il processo

Caso Bergamini, la telefonata in camera e le ultime ore prima di morire nel racconto degli investigatori

VIDEO | Terza udienza in Corte d'Assise di Cosenza. Gli inquirenti hanno riferito di una chiamata ricevuta dal calciatore in stanza e del viaggio con lsabella Internò fino a Roseto Capo Spulico

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di Antonio Alizzi
26 novembre 2021
15:09

Prosegue a ritmo battente il processo Bergamini. Oggi terza udienza, la seconda consecutiva dopo quella di ieri, dove la procura di Castrovillari, rappresentata in udienza dal pubblico ministero Luca Primicerio, ha continuato ad escutere gli operatori di polizia giudiziaria, Ornella Quintieri e Pasquale Pugliese, in servizio presso l’ufficio inquirente della città del Pollino.

Bergamini: le ultime ore prima di morire

Durante l’esame, gli investigatori hanno ricostruito le ultime ore di vita dell’ex calciatore del Cosenza, Donato Bergamini che, secondo le dichiarazioni raccolte nel corso della terza indagine, negli ultimi allenamenti prima del decesso, sembrava sereno e determinato a incitare i compagni nella “rifinitura” prima del match di campionato che si sarebbe svolto al “San Vito” di Cosenza il 19 novembre 1989. «Donato qualche giorno prima aveva anche preso lo stipendio mensile da otto milioni di lire. Padovano – ha aggiunto la Quintieri – ha riferito di un episodio curioso: Denis aveva visto una civetta morta, i compagni gli dissero di non prenderla perché portava sfortuna, ma fece di testa di sua» ha spiegato l’ispettrice capo di polizia.


«Denis Bergamini aveva ricevuto una telefonata in camera»

«L’allenamento quel giorno terminò intorno alle ore 11.30» riferendosi al 18 novembre, data in cui Donato muore a Roseto Capo Spulico. «Le persone ascoltate hanno evidenziato che Donato aveva fretta di andare via ed infatti chiese a un compagno di squadra di spostare velocemente la sua auto, parcheggiata davanti alla Maserati bianca».

Poi, «la squadra si recò come di consueto al bar Mery di Rende per un aperitivo (in questa fase Francesco “Ciccio” Marino incontrò Isabella Internò dopo diverso tempo) e tornò in ritiro al Motel Agip verso le 13.30 per il pranzo. Era consuetudine fare una passeggiata ed entrare nelle camere prima delle 15. Bergamini era in stanza con Padovano che a un certo punto lo vide strano. Aveva cambiato umore dopo aver ricevuto una telefonata: disse “sì” e annuì”» ha sottolineato l’investigatrice.

Per approfondire leggi l'articolo completo su Cosenza channel

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