Il processo

Caso Bergamini, la verità sulla morte del calciatore in una intercettazione contestata dalla difesa

VIDEO | Al vaglio del Giudice l'ammissibilità di una parte delle conversazioni captate dagli inquirenti in cui, rivela l'avvocato Fabio Anselmo, una consulente di parte nominata dai legali di Isabella Internò ammette «Il corpo di Denis ha parlato». Si torna in aula il 17 settembre 

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di Salvatore Bruno
2 settembre 2021
15:40

Ruota intorno alla ammissibilità di una intercettazione telefonica il primo duello giudiziario intrapreso in aula tra l’avvocato della famiglia Bergamini Fabio Anselmo ed il legale di Isabella Internò Angelo Pugliese. La difesa ha obiettato sull’utilizzo del materiale captato dagli investigatori nel corso della prima delle udienze preliminari, celebrata davanti al giudice Lelio Fabio Festa del Tribunale di Castrovillari, chiamato a decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal pm Luca Primicerio nei confronti dell’ex fidanzata di Denis.

Una spina nel fianco

L’intercettazione in questione «inchioda la consulente della difesa – dice Fabio Anselmo riferendosi evidentemente ad uno dei periti che ha assistito all’autopsia effettuata dopo la riesumazione del cadavere - e rende superfluo, ammesso che fosse necessario, qualsiasi supplemento. Questa intercettazione è una spina nel fianco rispetto alla difesa. Questa è una mia idea, non è stata detta ancora in udienza» ha poi precisato.


Donata molto provata dalla vicenda

All'udienza hanno assistito anche i tre figli della sorella di Denis, Donata Bergamini, la quale «fortemente provata, anche da un punto di vista emotivo per una vicenda che va avanti da ben 32 anni ha preferito, non essendo fondamentale la sua presenza oggi, riposarsi e stare a casa» ha detto Anselmo il quale ha poi affermato di essere fiducioso sull’esito dell’udienza preliminare: «L'impressione è positiva. Dopo tante polemiche, dopo tante illusioni e poi delusioni di questi decenni, è chiaro che era d'obbligo un momento di cautela di fronte a una situazione processuale come questa. Io credo che ci siano tutti i presupposti perché, nell'ambito del processo si possa arrivare a riconoscere giudiziariamente ciò che la famiglia Bergamini sa da trent'anni e cioè che Denis Bergamini non ha avuto un incidente, non si è suicidato, ma è stato barbaramente ucciso».

Fissato il calendario

La prima seduta svoltasi nell’aula 7 al primo piano del palazzo di giustizia, è stata breve ed è servita tra l’altro, per definire il calendario dei prossimi appuntamenti: si tornerà in aula il 17 settembre per ascoltare le tesi dell’accusa e il 20 settembre per le controdeduzioni della difesa. Isabella Internò è accusata di concorso in omicidio aggravato dalla premeditazione e dai motivi abietti e futili. Archiviate invece le posizioni del marito, Luciano Conte, per qualche tempo indagato per favoreggiamento, e di Raffaele Pisano, alla guida del camion che, secondo la tesi della Procura, sormontò il corpo del calciatore quando questi era ormai morto o in fin di via per asfissia meccanica.

Una dichiarazione di verità

«Quello che farà la signora Internò lo deciderà lei insieme al suo avvocato - ha concluso Fabio Anselmo - Poi, da un punto di vista umano, è chiaro che Donata si aspettava una dichiarazione di verità su quanto accaduto, anche per rispetto nei confronti di Denis, morto nel fior fiore dei suoi anni per ragioni incomprensibili ed ingiustificate». L’avvocato Angelo Pugliese invece, non ha voluto rilasciare dichiarazioni: «I processi si fanno in aula» si è limitato a dire lasciando il tribunale.

Giornalista
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