Castrovillari, strade deserte e paura nel primo giorno di lockdown

Pochi cittadini per strada e mercato semi deserto. Mentre il comune installa una tenda della protezione civile nell'area mercatale per i tamponi rapidi

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di Vincenzo Alvaro
6 novembre 2020
12:30
La tenda della protezione civile nell’area mercatale
La tenda della protezione civile nell’area mercatale

È il ritmo lento del mercato a segnare l'andamento della prima giornata di lockdown a Castrovillari. Dopo le proteste di ieri che hanno coinvolto il centro del Pollino contro il Dpcm che decreta la regione zona rossa, oggi in pochissimi hanno scelto di uscire.

Sembra di fare un salto nel passato, al mese di marzo con lo stesso scenario di strade semi desolate, negozi con la saracinesca abbassata, scuole chiuse e pochi passanti che si affrettano a prendere un caffè da asporto mentre i corrieri lavorano per le consegne a domicilio.


Le voci dei cittadini


«Speriamo bene che si risolva la questione - afferma un anziano uscito per un pò di spesa prima di far ritorno a casa - Speriamo che passi presto così riprendiamo la vita normale». Ma la voce degli ambulanti, in un mercato quasi deserto, è quella che da il polso della situazione.

«La gente è impaurita, esce poco - afferma dietro i banchi di frutta e verdura un commerciante - però almeno siamo aperti ed è già qualcosa». «Il signore Conte ci ha messo con le spalle al muro facendo la calabria zona rossa - aggiunge un suo vicino di bancarella - Lui ha voluto cosi e facciamo cosi».

Il tracciamento rapido dei tamponi


Mentre la curva dei contagi sale vertiginosamente in Calabria il comune di Castrovillari, dopo il consiglio comunale di ieri che ha deciso all'unanimità di sollecitare l'attivazione delle Usca territoriali, ha fatto installare una tenda della protezione civile nell'area mercatale dove dalla prossima settimana si attiverà la tracciatura dei contagi con i tamponi rapidi.

La seduta del consiglio comunale di ieri - abbastanza nervosa con continui battibecchi tra maggioranza ed opposizione - è però arrivata ad un deliberato votato all'unanimità che ha chiesto ai vertici dell'Asp di impementare le sedi Usca per il bacino territoriale di 50mila abitanti ampliandole da due a quattro dislocandone almeno un paio su Castrovillari, una a Mormanno e un'altra a San Marco Argentano. Inoltre è stato chiesto di implementare la presenza di medici ed infermieri in numero sufficiente a fronteggiare la crisi sanitaria.

 

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