Suor Semplice, chiuso il processo per la canonizzazione di “Zi Monaca”

VIDEO | Cinquemila fogli con testimonianze e documenti sono stati raccolti dal tribunale ecclesiastico presieduto da don Massimo Romano, postulatore della causa di beatificazione e canonizzazione della suora di Castrovillari

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di Vincenzo Alvaro
9 settembre 2020
08:12

Si è concluso ieri, alla presenza del vescovo della diocesi di Cassano all’Jonio Monsignor Francesco Savino, il processo diocesano per la raccolta di informazioni, testimonianze e documenti utili alla causa di beatificazione e canonizzazione di “Zi Monaca”, Suor Semplice Maria Berardi. Oltre cinquemila pagine di testimonianze e atti utili a mettere in luce l'esercizio eroico delle virtù della monaca di casa, serva di Dio, vissuta in semplicità nella città di Castrovillari sono stati raccolti dal postulatore don Massimo Romano e dal tribunale ecclesiastico che ieri ha sigillato le scatole contenenti i documenti che ora verranno spediti in Vaticano presso la congregazione delle cause dei Santi chiamata ad esaminare il materiale prodotto e validare il prosieguo dell’iter che porta verso la venerabilità della suora tanto amata dal popolo castrovillarese.

Anche «tre presunti miracoli – ha dichiarato don Massimo Romano – stiamo studiando con una equipe medica per capire quale possiamo presentare» per irrobustire l’iter che guarda verso la canonizzazione di questa figura semplice ma potente della vita cittadina.

«Mai come in questo momento – ha detto monsignor Savino al popolo di Dio accorso in gran numero e nel rispetto delle norme anti covid alla celebrazione che chiude l’iter diocesano della causa di beatificazione – come ci ricorda Papa Francesco dobbiamo riscoprire la sanità come misura alta della vocazione cristiana. Il fine per cui noi dobbiamo senz’altro vivere. Penso che suor semplice in questo tempo di incertezze, di crisi e disuguaglianza sociale, ci indica alcuni grandi valori: la semplicità, la condivisione, la prossimità e la preghiera. Se vogliamo che diventi santa dobbiamo pregare di più perché non c’è santità senza preghiera».

E tracciandone i contorni di donna di fede l’ha ricordata come «la samaritana di tutti» e come «Maria di Nazaret ha rinunciato a tante prerogative della sua umanità ed ha svuotato la sua vita di ogni superbia e presunzione».

I documenti raccolti dalla commissione storica insediatasi nel 2015 e che in questi anni ha lavorato alla raccolta del materiale è composta dal sacerdote Pierfrancesco Diego, dai laici Vittorio Alberti e Rosanna D’Agostino. Ora quella corposa documentazione verrà inviata alla congregazione dei santi dal Tribunale ecclesiastico composto dal promotore di giustizia fra Paolo Sergi, dale delegato episcopale don Pasquale Zipparri e dal notaio Maria Aversa.

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