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Sono complessivamente diminuiti i reati commessi nel 2017 nella provincia di Catanzaro; di converso, risultano aumentate le azioni volte al contrasto della criminalità da parte della polizia. È il più significativo dato emerso nel corso della conferenza stampa tenuta questa mattina dal questore di Catanzaro, Amalia Di Ruocco, per illustrare il bilancio delle attività svolte nell’anno che si è appena chiuso. Il 2017 ha fatto registrare una complessiva contrazione dei delitti perpetrati rispetto all’anno precedente: 10.726 contro 13.221 con una riduzione del 18,87% dei fenomeni criminali. La città capoluogo ha seguito la medesima tendenza: 3.395 contro i 4.743 del 2016 e una variazione positiva di -28,42%.
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In aumento i reati di violenza
Sono diminuiti i furti, le rapine, i danneggiamenti, le frodi informatiche. Di converso, rimangono stabili o in alcuni casi risultano aumentati i fenomeni di estorsione o di violenza sessuale nei confronti delle donne e di minori. Mentre nell’intera provincia le violenze sessuali consumate ammontano a 18 casi contro i 25 del precedente anno, nel capoluogo di regione se ne sono registrati 6 contro i 3 dell’anno precedente. Il dato fa poi il paio con gli episodi di stalking denunciati: in netta diminuzione nella provincia ma in rilevante aumento in città. Basti pensare che mentre nell’hinterland catanzarese il valore è di 113 contro i 159 del 2016, nel capoluogo raggiungono quota 52 su 40 registrati il precedente anno con un aumento del 30%. Stesso squilibrio è evidente nel censimento degli episodi estorsivi: in provincia sono 60 i casi contro i 110 del 2016 mentre in città il valore è in aumento: 13 contro i 12 del precedente anno e un aumento dell’8%.
Le attività investigative
Dal numero poi delle persone denunciate e arrestate nel 2017 traspare un’intensificazione delle attività investigative dirette al contrasto dei reati di associazione mafiosa o di più evidente allarme sociale. Nel 2017 sono state denunciate 21 persone per omicidi e 11 arrestate contro rispettivamente le 19 e le 9 del 2016. Per i reati di associazione mafiosa sono poi stati arrestati 90 persone e 137 denunciate contro le 81 e le 113 dell’annualità precedente. Intensificate le attività nel contrasto di furti e rapine mentre nel 2017 non risultano arresti né denunce per violenza sessuale. Stretta invece sugli episodi estorsivi che hanno piagato la città e l’intero comprensorio nell’anno appena concluso: 17 arresti e 3 denunce.
Il contrasto alla mafia
Un focus sulla pervasività del fenomeno mafioso è stato illustrato dal capo della squadra mobile di Catanzaro, Nino De Santis, il quale ha suddiviso il territorio provinciale in quattro aree di influenza: Catanzaro, il Soveratese, l’alto Ionio e Lamezia Terme. “L’operazione Jonny, condotta quest’anno dalla squadra mobile, - ha evidenziato - ha consentito di accertare la presenza in città di una cellula connessa o dipendente dalle cosche del crotonese che prendeva ordini sulle azioni intimidatorie da porre in essere sul territorio. Non è una dinamica nuova – ha aggiunto -. Già in precedenza era stata dimostrata l’alta capacità di infiltrazione del territorio catanzarese ad opera delle associazioni criminali con base nel Crotonese”.
Il Soveratese
“Il Soveratese è un territorio particolarmente delicato – ha proseguito – dove insistono centri come Guardavalle storiche roccaforti di cosche radicate e dotate di capacità di proiettarsi in altre regioni d’Italia. Le operazioni di recente condotte hanno evidenziato la duplice veste di associazioni modernissime ma legate alla terra come ha dimostrato l’operazione Pietra Nera”.
Alto Ionio
“È nota poi la pervasività delle cosche crotonesi – è l’analisi del capo della squadra mobile - nella zona dell’alto Ionio, di Botricello e di Sellia Marina. Con l’operazione Borderland si è confermata la capacità di condizionare non solo il territorio ma anche le pubbliche amministrazioni. Ricordiamo che lo scorso anno ben quattro comuni sono stati sciolti in questa provincia, dato che riflette il livello d’infiltrazione”.
Lamezia Terme
“Lamezia Terme è fra queste – ha concluso - e ha raggiunto il terzo commissariamento. Le efficaci attività investigative, le centinaia di arresti e tuttavia il commissariamento, dimostrano una capacità delle associazioni criminali di riorganizzarsi e di mimetizzarsi che deve fare preoccupare e indurre ad azioni di contrasto più costanti e più pressanti”.
Luana Costa