Celico, consultorio verso la chiusura: sit-in di protesta all'Asp

VIDEO | Iniziativa del collettivo Cosentine in lotta. Intanto tra oggi e domani sfileranno davanti al Gip i dirigenti coinvolti nell'indagine Sistema Cosenza destinatari del divieto di dimora

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di Salvatore Bruno
11 febbraio 2021
12:50

La chiusura del consultorio di Celico, uno dei primi a nascere in Calabria alla fine degli anni settanta, è soltanto la punta dell’iceberg dello smantellamento di presidi territoriali in atto da parte dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza.

Il blocco del turnover

Il mancato ricambio del personale giunto all’età della pensione è uno dei motivi dello smembramento per cui le strutture rimangono aperte sulla carta, ma risultano svuotate di medici, operatori socio-assistenziali ed anche delle apparecchiature necessarie al loro funzionamento. La problematica è da tempo oggetto di una protesta del collettivo per i diritti delle donne, cosentine in lotta, oggi in sit-in davanti la sede della direzione generale dell’Asp con il sostegno di Rifondazione Comunista, rappresentata dai segretari regionale e provinciale Pino Scarpelli e Francesco Saccomanno, e dalla Cgil per la quale è intervenuta la segretaria dell’area Funzione Pubblica Teodora Gagliardi.


Lo spreco di risorse

Sullo sfondo il dissesto dei conti determinato da contenziosi milionari alimentati da inefficienze colpose ed anche dolose, secondo l’indagine condotta dalla Procura sul Sistema Cosenza. Proprio questa mattina hanno preso il via davanti al Gip Manuela Gallo, gli interrogatori di garanzia per i sei indagati gravati dalla misura cautelare del divieto di dimora.

Gli interrogatori del Sistema Cosenza

In particolare il calendario oggi prevede la deposizione del dirigente degli affari legali e contenzioso Giuseppe Lauricella, del responsabile delle risorse umane Remigio Magnelli, della responsabile dell’unità protesica Maria Marano. Per loro è stato applicato il divieto di dimora a Cosenza. Domani invece sfileranno l’ex direttore generale Raffaele Mauro, l’ex direttore amministrativo Luigi Bruno e l’ex direttore sanitario Francesco Giudiceandrea, tutti destinatari di un provvedimento di divieto di dimora in Calabria.

Giornalista
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