Centro disabili Praia, dopo la denuncia pubblica le rassicurazioni: «Presto i vaccini»

VIDEO | Ieri la responsabile dell'associazione Teniamoci per Mano aveva diffuso sui canali social la notizia che sul sito di prenotazione per le somministrazioni di siero anti Covid venivano respinte le richieste degli ospiti della struttura

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di Francesca  Lagatta
25 marzo 2021
14:20

Sono fragili, alcuni con una salute precaria e fortemente bisognosi di tornare alla vita all'aperto, ma non per la piattaforma ufficiale per la prenotazione dei vaccini, che ne respinge la richiesta. È l'assurda vicenda che che vede protagonisti i ragazzi disabili della casa famiglia "Teniamoci per mano", con sede a Praia a Mare. La denuncia arriva dalla presidente Franca Parise, che in giornata ha postato sui canali social parole di rabbia e sconforto. «Ora basta però - si legge su Facebook -, abbiamo "giocato" troppo con le parole. Considerato il difficile momento che tutti viviamo, l'ultima cosa che vorremmo fare è creare altri problemi. Ma siamo davvero preoccupati per i ragazzi che seguiamo e con cui condividiamo le nostre giornate. Il sistema in piattaforma non accetta i dati. Abbiamo provato ad ogni ora del giorno e anche della notte, pensando ad un carico eccessivo di richieste. Ma le risposte telematiche sono sempre le stesse. Per il sistema i nostri ragazzi non sono fragili né a rischio».

Falla nel sistema?

Non è dato sapere se si tratti di un problema generale o di un problema specifico di inserimento dati, fatto sta che da giorni i volontari della onlus nata all'ombra dell'isola Dino non riescono ad effettuare la prenotazione. «Tuteliamo questi ragazzi, occorre far presto e anche alleggerire le prassi. Basta accedere alle liste dei medici di base, semplicemente», prova a suggerire la Parise, anche perché tra le mura della casa-famiglia la situazione sembra essere diventata insopportabile. «Provi chi può, a pensare di avere in casa propria un pensiero così pesante, che ti fa vivere in tensione continua, attenzione alle mani dei ragazzi che vanno ovunque, alle distanze, alle mascherine da indossare correttamente... Ecco, se capitasse a voi che gestite queste problematiche, cosa fareste? Quanto sareste disposti a tacere?».


Il caos e la luce in fondo al tunnel

Il post social della direttrice Franca Parise ha inevitabilmente generato il caos e di lì a poco la vicenda è divenuta di dominio pubblico. Solo così, poco più tardi, la Parise avrebbe ricevuto rassicurazioni. «Troveremo al più presto il modo di vaccinare i suoi ragazzi», si sarebbe sentita dire al telefono la responsabile. Tuttavia, le rassicurazioni non sono arrivate in maniera ufficiale e considerate le vicende che scuotono quotidianamente la sanità calabrese, c'è poco da stare tranquilli. «Ma noi non molleremo fino a quando tutti i nostri ospiti non saranno stati sottoposti a vaccino», ha detto inoltre la Parise, che poi ha aggiunto: «Sappiamo che non è tempo di polemiche, ma mi chiedo, se è successo a noi, a quanti altri ragazzi disabili è capitato? Bene, noi abbiamo denunciato anche per loro, anche per chi non ha la forza o le possibilità di ribellarsi».

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