Cetraro, dottoressa cubana salva la vita di una bimba di 7 anni arrivata in coma al Pronto soccorso
Alathiel Alexander Perez, specialista in Terapia intensiva pediatrica, ha deciso di intubare la piccola senza attendere l'arrivo dell'anestesista, consentendo così l'immediato trasferimento a Cosenza. Occhiuto le ha consegnato una targa di riconoscimento
«Il lavoro di squadra svolto l’altro giorno mi ha ricordato quello facevo di solito all’ospedale di Santiago di Cuba, dove lavoravo». Parole di Alathiel Alexander Perez, la dottoressa che ha salvato la vita ad una bambina di sette anni giunta in coma al Pronto Soccorso di Cetraro, comune tirrenico in provincia di Cosenza. La sua prontezza di spirito, insieme a quello della pediatra Yania Perez, ha evitato che la situazione degenerasse in qualcosa di irreversibile, considerato che da mezz'ora la piccola era in preda a convulsioni.
Senza attendere l’anestesista, ha deciso di intubarla e immobilizzarla così da favorirne immediatamente il trasferimento nel capoluogo bruzio all’ospedale dell’Annunziata.
Il primo a complimentarsi con lei è stato il sindaco Ermanno Cennamo. «Questa è una storia a lieto fine che premia lo sforzo enorme che si sta compiendo nella sanità ed in particolare al nosocomio di Cetraro - ha evidenziato -. Ringrazio Alathiel, Yania e tutti i medici che operano spesso a mani nude per salvare vite umane».
La manovra le è valso un riconoscimento da parte del governatore Roberto Occhiuto, che le ha consegnato una targa per la professionalità e il valore dimostrato. La sua prontezza di spirito ha scongiurato una tragedia, anche se la diretta interessata distribuisce i complimenti a tutti i suoi colleghi. «L’intero Pronto Soccorso si è mobilitato - racconta Alathiel Alexander Perez al nostro network, raggiunta telefonicamente - il merito pertanto è di tutti quanti e non solo mio».
La dottoressa Perez è una specialista in Terapia Intensiva Pediatrica e, prima di entrare a far parte del contingente di medici caraibici giunto a dare supporto alla disastrata sanità calabrese, prestava servizio presso l’ospedale di Santiago di Cuba. Da agosto opera a Cetraro. «Come detto, il lavoro di equipe svolto con Oss e infermieri mi ha ricordato proprio la mia terra - ha concluso -. Tutti hanno dato un contributo essenziale. La bambina doveva essere intubata subito, versava in uno stato veramente critico e non potevamo aspettare. Così non abbiamo atteso oltre ed abbiamo preso l’iniziativa. Per fortuna quella giusta».