Il processo

Chiesta l’assoluzione per tutti gli imputati convolti nell’inchiesta sulla frana che sconvolse Maierato

Il 15 febbraio del 2010 un intero costone della montagna venne giù. Otto gli imputati nel processo nato dall'inchiesta avviata nel 2015 dalla Procura di Vibo

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di Redazione Cronaca
16 marzo 2024
11:01

Potrebbe terminare con l’assoluzione di tutti gli imputati (otto) il processo che mira a chiarire le responsabilità per la frana di Maierato che il 15 febbraio del 2010 sconvolse il piccolo paese del Vibonese. È questa la richiesta avanzata dal pm della Procura di Vibo Valentia Filomena Aliberti.

La frana che sconvolse Maierato

Era la mattina del 15 febbraio del 2010 quando dalla montagna che sovrasta il paese vibonese di Maierato si staccò una colata di fango e detriti che mise in fuga tutto l’abitato. La tempestiva evacuazione evitò vittime e feriti. Oltre duecento le persone costrette ad abbandonare le proprie abitazioni. Seguirono giorni terribili. La sistemazione in alloggi di fortuna, la ricostruzione e il lento e difficile rientro a casa. Quella frana cambiò per sempre i connotati dell’intera valle di Maierato.


L'inchiesta

La Procura di Vibo avviò un’inchiesta che portò nel 2015 a un avviso di garanzia per otto persone per la quali si ipotizzava a vario titolo i reati di frana colposa e disastro ambientale doloso.  Fu la denuncia presentata da un agricoltore della zona, in un periodo antecedente alla frana, nel 2008, a fare scattare le indagini.

Per gli inquirenti che allora avevano condotto le indagini, residui industriali sarebbero finiti senza alcun trattamento di depurazione direttamente nella fogna e nel torrente di Maierato contribuendo ad acidificare le acque del fosso attraverso lo scorrimento sotterraneo degli scarichi. Conclusioni contestate però dalle difese che hanno quindi a loro volta nominato dei propri periti che avrebbero dimostrato che non c'è alcuna correlazione tra la frana e la responsabilità degli imputati. L'evento è stato classificato come “eccezionale”, dipeso da eventi legati alle attività antropiche che si sono verificate in quel momento storico nell’area interessata.

Le richieste di assoluzione

Richiesta l’assoluzione per Silvano Fiorillo, 54 anni, di Piscopio; Gianfranco Comito, 66 anni, di Vibo Valentia, all’epoca dei fatti dirigente pro-tempore della Provincia di Vibo del settore “Difesa del suolo e controllo degli scarichi delle acque”; Francesco De Fina, 73 anni, di Sant’Onofrio, dirigente pro-tempore della Provincia di Vibo; Giorgio Cinquegrana, 67 anni, responsabile del servizio Urbanistica e Ambiente del Comune di Maierato; Silvio Silvaggio, 71 anni, responsabile dell’Ufficio tecnico e del settore Urbanistica del Comune di Maierato; Carmine Sardanelli, 86 anni, di Pizzo Calabro; Giacinto Callipo, 50 anni, di Vibo Valentia; Domenico Antonio Bilotta, 90 anni, di Pizzo Calabro. 

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