Covid

Chiusura scuole Calabria, Anci a confronto con sindaci e Asp per una scelta condivisa

Incontro in videoconferenza tra il presidente Marcello Manna, i primi cittadini Cosenza e Crotone Franz Caruso e Vincenzo Voce e Flavio Stasi in qualità di presidente della conferenza dei sindaci. Attese decisioni nel pomeriggio

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di Salvatore Bruno
8 gennaio 2022
12:25

Prima di emanare una disposizione di chiusura delle scuole il sindaco di Rende, Marcello Manna, ha avviato una interlocuzione con i vertici dell'Asp oltre che con i dirigenti degli istituti, per verificare l’andamento dell’epidemia e la concretezza del rischio di una diffusione dei contagi tra gli alunni.

Confronto tra sindaci

Al primo cittadino del Campagnano, che è pure presidente di Anci Calabria, quindi con un ruolo istituzionale ed anche ampiamente rappresentativo, occorre una pezza d’appoggio, una valida argomentazione da presentare ai giudici amministrativi nel caso in cui il provvedimento dovesse essere impugnato davanti al Tar. Circostanza, visti i precedenti, più che probabile. Anche per questo lo stesso Manna ha dato appuntamento in video conferenza alle ore 13, per un confronto, al sindaco della città capoluogo, Franz Caruso, a Flavio Stasi, primo cittadino di Corigliano Rossano e presidente della Conferenza dei sindaci, ed a Vincenzo Voce, sindaco di Crotone che ancora non ha assunto in merito una posizione. L'obiettivo è arrivare nel pomeriggio ad una decisione condivisa.


Rischio bocciatura

Nel braccio di ferro tra il Governo, determinato a mantenere la didattica in presenza, e le Regioni, alle prese con una valanga di casi positivi da gestire, i sindaci agitano le loro ordinanze, tutte destinate a diventare carta straccia nel giro di un amen se nelle aule del Tribunale Amministrativo non riusciranno a dimostrare l’effettiva gravità del quadro pandemico.

Il contagio corre

A preoccupare i dirigenti sanitari ed ospedalieri è la straordinaria trasmissibilità del virus registrata nelle ultime settimane, segnale di una predominanza della variante Omicron, decisamente più dilagante di quella Delta. Gli ultimi screening fanno emergere circostanze mai osservate prima, con un singolo positivo in grado di contagiare un’intera tavolata di persone senza contatti prolungati, magari solo giocando una partita a tombola. Cosa succederebbe se nelle aule il coronavirus circolasse liberamente tra i più piccoli, non ancora adeguatamente protetti dallo scudo vaccinale?

Numeri non veritieri

Lo scenario non è prevedibile. Ed anche quello attuale non è affatto definito. Perché disegnato sulla base di numeri non veritieri. Sfuggono alle cifre ufficiali le migliaia di positività rilevate dai laboratori privati e dalle farmacie, stimati dagli esperti in almeno il triplo dei casi rilevati con tampone molecolare. Insomma, prendendo in esame gli ultimi bollettini disponibili, in Calabria saremmo in prossimità dei cinquemila contagi al giorno. Dati di cui i sindaci sono consapevoli.

Scuolabus off limits

C'è poi un altro problema pratico per adesso irrisolto, sollevato dal presidente nazionale di Anci Antonio Decaro: solo da pochi giorni è arrivato il via libera sulla dose booster per gli adolescenti per cui moltissimi non sono ancora in regola con il super green pass e non possono di conseguenza salire sui mezzi di trasporto pubblico, scuolabus compresi. E ancora: chi garantirà la sorveglianza degli alunni e il rispetto dell'obbligo dei tamponi nei ristretti tempi previsti dal Governo, in caso di positività di uno o più studenti, alla luce delle difficoltà manifestate nei sistemi di tracciamento dal sistema sanitario calabrese?

Docenti positivi e in quarantena

E infine: la scuola è in grado di garantire l'adeguato svolgimento delle lezioni, fronteggiando le preannunciate e massicce assenze di personale docente e non docente, costretto a casa dalla positività al Covid oppure perché interessato da provvedimenti di quarantena? La sensazione è quella di andare incontro ad un nuovo, odioso tira e molla cui si è già assistito nei mesi scorsi, con posizioni divisive, conflitti tra genitori, incertezza, e disparità di trattamento tra un istituto e l’altro in base al contesto territoriale. Tra il 2020 ed il 2021 sono stati proprio gli studenti a pagare il prezzo più alto delle repentine aperture e chiusure. Forse proprio su questo aspetto, sulla tutela dei ragazzi anche dal punto di vista psicologico, la politica dovrebbe orientare le proprie decisioni.

Giornalista
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