«Per difendere il nostro ospedale non ci resta che entrare in politica»

La mossa del comitato che promuove l’ammodernamento e il potenziamento del nosocomio di Soveria Mannelli: «Servizi soppressi o a singhiozzo. Ci candidiamo alla Regione per cambiare le cose» 

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di T. B.
6 settembre 2019
18:41

«Stiamo lavorando alacremente per presentare una lista del Comitato, con altri simboli del territorio, oltre che individuare soggetti di ogni paese del comprensorio, per partecipare alle prossime elezioni regionali. Purtroppo un passaggio importante che in passato abbiamo tralasciato, solo così potremo avere parte attiva nelle sedi istituzionali, posto che il comprensorio comprenda questo nostro ultimo atto di coraggio. È ovvio come non intendiamo mollare la presa, da qualsiasi prospettiva».

Il comitato Pro Ospedale del Reventino ha intenzione di entrare in politica insieme ad altre realtà del territorio. Ad annunciarlo è lo stesso movimento che da anni si batte per i diritti violati dell’ospedale di Soveria Mannelli. «Abbiamo evitato di infierire ad agosto, ma solo perché oggettivamente, le dinamiche relative alle debolezze del comparto erano tali da farci stare buoni. Ma adesso notiamo con veemenza, che la musica non cambia nemmeno dopo le pacche sulle spalle che abbiamo ricevuto e i sorrisi che si spendevano durante i recenti incontri istituzionali» scrive il comitato.


 


E le denunce continuano: «Il radiologo non arriva nemmeno adesso che è settembre, anziani e persone in difficoltà devono girare i sette mondi anche per una misera ecografia. E Galea, il primario dell’Asp, proponeva la telemedicina, ammesso che sul posto ci mandi il radiologo due volte a settimana, per la sola mattina. Rimane, monco della reperibilità il laboratorio analisi e il Pronto soccorso ancora di notte e di pomeriggio ci si barcamena con le navette. Nemmeno nel Burkina Faso accade una cosa del genere. Il territorio non è da meno. La Saub pare non garantirà più i vaccini ai pargoli della montagna. Prima, funzionava una volta a settimana, poi due volte al mese, poi una volta al mese, adesso siamo alla soppressione. Che Nicolino Alessi, si metta in testa che su questa cosa andremo avanti come le furie, porteremo le mamme in piazza. E i segnali della precarietà ci sono tutti, visto che qualcuno ha portato via i registri dei vaccini dagli uffici, cosa che in passato non era mai accaduta».

 

«Per non parlare, di ciò che stiamo chiedendo a gran voce in tutte le sedi. Vogliamo di nuovo un fisioterapista in ospedale, anche perché atti inoppugnabili provano che a Soveria sono stati istituiti sei posti di riabilitazione, e mai messi in atto, pare addirittura che le somme per questa attuazione, siano state volatilizzate ad altri scopi. Anche l’ortopedico deve venire due volte a settimana – incalza ancora il comitato- Non è ammissibile che uno che si frattura o sia vittima di una contusione, lunedì pomeriggio deve aspettare una settimana per una consulenza in ospedale. Porteremo tutte le istanze qui descritte in tutte le sedi. Oltre che interessare i deputati D’Ippolito e Nesci, quest’ultima in odore di sottosegretariato alla sanità a cui ci lega un’amicizia solida».

Giornalista
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