Comune di Catanzaro

Commissione elettorale, eletti i nuovi componenti: ecco chi sono

Nunzio Belcaro, Daniela Palaia per la minoranza e Lorenzo Costa per la maggioranza, prendono il posto dei dimissionari Amendola, Riccio e Ursino

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di Danilo Colacino
25 maggio 2022
14:39

Una bella patata bollente, proprio alla "vigilia" delle elezioni, quella relativa alla "selezione" (per sorteggio o nomina, ancora non ci sono certezze a riguardo seppur dovrebbe prevalere il primo metodo) degli scrutatori in vista delle Amministrative 2022 di Catanzaro.

Ecco allora che in seguito alle dimissioni di ieri, dalla commissione elettorale di Palazzo De Nobili, fra componenti effettivi e supplenti, dei consiglieri Andrea Amendola, Eugenio Riccio e Antonio Ursino, che si sono detti intenzionati a rinunciare «dopo la pressione mediatica causata dalle accese polemiche sul delicato argomento» si è dovuto subito intervenire.


Il loro forfait, infatti, per regolamento dell'ente ha obbligato al rinnovo dell'intero organismo, presieduto di diritto dal sindaco Sergio Abramo. Senza contare che fra i supplenti, oltre a Carlotta Celi, figuravano pure Rosario Lostumbo ed Ezio Praticò, nel frattempo nominati assessori e quindi decaduti. 

Un pasticcio, insomma, che ha costretto a (ri)votare stamani in fretta e in furia i membri della Commissione nell'ambito di una civica assise convocata quasi ad horas. Un consesso che ha eletto due membri effettivi in quota fioritiana (o dell'opposizione, se si preferisce) nella persona di Nunzio Belcaro e Daniela Palaia e Lorenzo Costa (capogruppo di Officine del Sud, già capo del Pd in Comune ma poi transitato nel centrodestra).

Piccola suspance, invece, riguardo alla scelta dei supplenti. L'accordo bipartisan era sul "preferire" Fabio Talarico, Eugenio Riccio ed Enrico Consolante. Ma sull'ultimo, i colleghi fanno i "franchi tiratori" e danno un voto ciascuno a lui, Sergio Costanzo, a Roberta Gallo, Eugenio Riccio (dimissionario) e Marco Polimeni. 

In base al criterio dell'anzianità toccherebbe quindi a Costanzo, che però si dimette immediatamente - forse non volendo assumere un onere divenuto improvvisamente sgradito - e favorisce così la designazione di Consolante mentre Talarico lo prende bonariamente in giro, dicendogli: «Non si riesce a farlo votare, neppure quando è imposto».

Facezie, d'accordo, ma che raccontano un clima di un certo tipo al di là della battuta Talarichiana. Prima, comunque, l'assessore Lobello, presidente della Commissione da assessore competente su delega di Sergio Abramo, nella sua relazione aveva spiegato: «Nel 2018 da presidente, sempre indicata dal sindaco, in occasione delle Politiche mi sono schierata in favore del sorteggio degli scrutatori salvo poi ritrovarmi alle prese, al pari degli altri soggetti coinvolti per mandato, con una serie impressionante di rinunce e altri impedimenti che ci hanno messo in grossa difficoltà a poche ore dal voto».

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