Concorsi al Pugliese: tutti i candidati saranno ammessi alla prove scritte

I vertici aziendali per evitare di incorrere in nuovi contenziosi amministrativi hanno deciso di non espletare nuovamente le prove preselettive. Le due procedure saranno bandite nelle prossime settimane

di Luana  Costa
12 novembre 2018
21:17

Superato l’impasse amministrativo che per tre mesi ha tenuto in ostaggio i due concorsi banditi dall’azienda ospedaliera Pugliese-Ciaccio finalizzati al reperimento di diciotto infermieri e trenta operatori sociosanitari, nella sede di Madonna di Cieli si preme adesso sull’acceleratore. Le due procedure, annullate lo scorso agosto a causa di anomalie e irregolarità verificatesi nel corso delle fasi preselettive e finite al centro di una serie di ricorsi incrociati promossi da diversi gruppi di candidati, saranno infatti a breve ribandite dall’azienda ospedaliera consentendo così di portare a termine l’iter concorsuale che aveva subito una pesante battuta d’arresto.

 


 

Nella sede di Madonna dei Cieli si continua, tuttavia, ad adottare cautela e benché non trapeli una deadline precisa, è certo però che la pubblicazione dei nuovi calendari con le date in cui gli oltre diecimila partecipanti saranno chiamati a sostenere le prove avverrà a stretto giro, presumibilmente già entro le prossime due settimane. Non si attenderà ancora a lungo, insomma, e per evitare di incorrere in nuovi contenziosi amministrativi i vertici aziendali hanno, inoltre, deciso di non espletare le prove preselettive. Gli oltre diecimila candidati saranno, dunque, tutti ammessi alla fase concorsuale disputando la prima prova scritta.

 

Nel frattempo il sindacato Fials è intervenuto sulla grave carenza d’organico che ormai da tempo funesta le corsie dell’ospedale catanzarese chiedendo “più personale per l’assistenza e la riorganizzazione dei servizi dal momento che non si è ancora a conoscenza come in tempi brevi si potrà reclutare il personale necessario all’assistenza”. La segreteria provinciale della Fials punta il dito contro la diffusa disorganizzazione che “in azienda oltre a causare un carico di lavoro eccessivo, che quotidianamente ricade sugli operatori sanitari, genera un disservizio nell’erogazione delle prestazioni sanitarie ai cittadini. La carenza di personale è un altro elemento che causa criticità. Per le figure del comparto non è stata attivata nessuna procedura per risolvere neanche temporaneamente il problema e per garantire l’assistenza. Al contrario si nota un’attenzione particolare e ridondante per le figure dirigenziali, per le quali sono stati deliberati due concorsi mentre per il comparto non si è ancora proceduto a dare corso a quanto previsto nell’atto aziendale nel costituire il Servizio delle Professioni Sanitarie, dotato di autonomia organizzativa, professionale e gestionale e coadiuvato da due coordinatori (uno infermieristico ed uno tecnico)”.

 

Luana Costa

Giornalista
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