Il condizionamento delle primarie a Vibo Valentia, Cavallaro: 'Gravissimo l’attacco al prefetto'

Il leader nazionale della Cisal usa parole di fuoco contro i big del Partito democratico - Magorno e Stumpo - che hanno criticato la scelta del capo dell’Utg di accendere i riflettori sulla consultazione del centrosinistra.
di Redazione
7 marzo 2015
09:47

«Chi sperava di ergersi a paladino della difesa della libertà individuale e del rispetto della opinione di ognuno e dei comportamenti più sereni ha fallito una buona occasione per starsene zitto. Ernesto Magorno e Nico Stumpo, due espressioni del Pd che divide e non unisce, che della storia e delle vicissitudini di questa città non gli è mai importato niente se non di venire a raggranellare voti per interessi personali e di pochi compari si prendono il lusso di giudicare l’autorevole intervento del prefetto di Vibo Valentia, Giovanni Bruno, sulla vicenda legata alle conclusioni delle primarie del Pd, reo ancora una volta di garantire ai cittadini vibonesi sicurezza e tranquillità su una vicenda che merita un chiarimento e null’altro».

E’ quanto scrive il segretario nazionale della Cisal Franco Cavallaro il quale ribatte con fermezza alla presa di posizione assunta dal capo dell’Ufficio territoriale del governo di Vibo Valentia che nel Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza convocato per lunedì prossimo affronterà il tema del possibile inquinamento delle elezioni primarie del centrosinistra svoltesi a Vibo Valentia nell’approssimarsi delle amministrative di primavera.

In particolare il prefetto Bruno ha deciso di convocare e ascoltare in sede di comitato il candidato uscito sconfitto dalle primarie, Pietro Giamborino, che in un’intervista a 21Righe.it ha parlato di «scene da Gomorra» ai seggi. Magorno e Stumpo avevano quindi assunto una posizione critica rispetto a questa decisione prefettizia, contestando la presunta «ingerenza» del capo dell’Utg di Vibo Valentia e difendendo il regolare svolgimento delle primarie.

«Attaccare il prefetto Giovanni Bruno che fino ad oggi ha assunto la piena difesa dei diritti dei lavoratori, della gente che giornalmente patisce la fame e che evita di darsi a gesti inconsulti nella speranza che dietro l’angolo si profili una inversione di rotta, è cosa grave e spregiudicata – continua Cavallaro -. Non è permesso né a Magorno e né a Stumpo mettere in discussione il ruolo e la funzione di un’autorità di governo che si è assunto, ormai da tempo, il gravoso compito di sostituirsi, nei fatti, all’assente potere civico per difendere e tutelare gli interessi di buona parte della popolazione che vive quotidianamente un assurdo stato di angoscia e disperazione dettato dalla mancanza di un posto di lavoro o di uno stipendio che tarda sempre più a venire».

E ancora: «E’ forse questo il torto del dott. Giovanni Bruno?  Impegnato tutti i giorni a Palazzo Rizzuto per accogliere le legittime lamentele di chi non può più portare a casa un tozzo di pane, di chi medita la partenza per andare altrove a tentare la via di un posto di lavoro e di chi soffre gli effetti di una povertà che spesso non lascia scampo e spesso spalanca la porta al peggio, il Prefetto di Vibo Valentia ha fatto bene ad attivare l’iniziativa per meglio capire cosa possa aver, probabilmente,  adombrato il regolare svolgimento di una consultazione elettorale che ha avuto il suo normale svolgimento e che inevitabilmente poteva condurre anche verso polemici  strascichi finali».

Sempre Cavallaro: «Ernesto Magorno e Nico Stumpo spieghino meglio ai cittadini vibonesi il vero motivo della loro intromissione nella vicenda, facendo capire il reale intento delle loro accuse di ingerenza al prefetto Vibo Valentia, e probabilmente Magorno e Stumpo non ne hanno mai saputo nulla, devono all’animo, alla passione, alla capacità emotiva, alla straordinaria competenza, ai sacrifici giornalieri del prefetto Giovanni Bruno se oggi vive una condizione di vita che avrebbe potuto essere diversa e più avvilente».

«Non ha mai dimostrato di possedere la bacchetta magica il più autorevole inquilino di Palazzo Rizzuto – continua il numero uno della Cisal - ma è certo che non gli si può non riconoscere la capacità di ascoltare, valutare e proporre proposte piene di speranza e concretezza alle giuste lamentele di tutti quei cittadini che continuano a bussare sempre con speranza alla sua porta. Il Pd – conclude il leader sindacale - prenda atto del gesto di Ernesto Magorno e Nico Stumpo che invitano il prefetto di Vibo Valentia a desistere dall’idea di far capire meglio alla gente cosa realmente accade attorno alla vicenda politica odierna. Il dottor Giovanni Bruno, ed i fatti e le testimonianze di tutti i giorni lo dimostrano,  non ha mai pensato di mettere il naso nella politica per chissà quali reconditi interessi personali o di parte. Proprio per questo non si può non essere d’accordo con il suo modo di essere garante della libertà dei cittadini e della sicurezza pubblica».   

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