Santelli, il cordoglio dei dipendenti del Consiglio e degli assessori Ultimo e Savaglio

Da Palazzo Campanella: «Non ti scorderemo mai». E i gli esponenti più rappresentativi della sua giunta lanciano un messaggio univoco: «Amava la Calabria e voleva rivoluzionarla»

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di Redazione
15 ottobre 2020
17:10

«Persone come la nostra Presidente non si scordano mai. Possiamo perdere la presenza, la voce, ma non l'esempio che ci ha lasciato e ciò che abbiamo appreso. Esprimiamo le più sentite condoglianze a tutti i familiari della nostra presidente Iole Santelli». Questo il messaggio di cordoglio rivolto alla famiglia di Jole Santelli da parte dei dirigenti e di tutto il personale del Consiglio regionale della Calabria.


Espressioni di cordoglio e vicinanza alla famiglia della governatrice giungono anche dalla giunta regionale, che ha diffuso una nota. Concetti che gli assessori Sergio De Caprio (alias Capitano Ultimo) e Sandra Savaglio hanno voluto ribadire.
«Con Jole Santelli ho visto l'amore alto, grande per la Calabria, per il popolo calabrese. L’ho visto portato nella politica, che è costruzione, inclusione, fratellanza. La porto nel cuore. Per me è stato un grande onore. Per me queste cose non muoiono mai. Ci sono persone che fanno la differenza che hanno qualcosa in più. Lei era una di queste». Così De Caprio, assessore all'Ambiente, che è intervenuto su Rai Radio1 al Gr1. «Ho fatto una scelta decisa, a cui ho aderito con passione, con consapevolezza e con determinazione - ha aggiunto riferendosi sul suo incarico alla Regione, voluto proprio da Santelli -. E insieme credo che in questi pochi mesi abbiamo messo le basi per creare una grande Calabria: per dare un riscatto, una possibilità».


 

«Oggi la Calabria ha perso una vera leader, una donna che, passo dopo passo, stava rivoluzionando l'intera regione», gli ha fatto eco l’assessore alla Cultura, Sandra Savaglio, astrofisica di fama internazionale. «Mi piaceva tutto quello che stava facendo, ma proprio tutto. E lo faceva a una velocità vertiginosa, si faceva davvero fatica a starle dietro. È stata come una cometa, che ha illuminato per poco tempo il nostro cielo buio». E ancora: «Ci aveva fatto capire – conclude Savaglio - che era lecito sognare, puntare in alto. Invece se n'è andata all'improvviso, proprio come fanno le comete. Era la persona che questa regione aspettava da tempo, una visionaria. E ora siamo orfani, Jole ci ha lasciati soli. È un giorno triste per tutti».

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