Corigliano, confiscati beni per 8 milioni di euro a due imprenditori

Le imprese riconducibili ai destinatari del provvedimento, grazie alla forza intimidatrice della cosca, erano proposte come partner “obbligati” nell’esecuzione di vari lavori instaurando di fatto un regime di monopolio
26 luglio 2016
10:02

Beni per un valore superiore a otto milioni di euro sono stati confiscati dal Gico del nucleo di Polizia tributaria della Guardia di finanza di Catanzaro, a due imprenditori di Corigliano Calabro con legami con la cosca di 'ndrangheta denominata “locale di Corigliano”.


Le indagini hanno permesso di dimostrare che imprese riconducibili a due imprenditori, avvalendosi della forza intimidatrice della cosca, erano proposte quali partner obbligati nell'esecuzione di vari lavori (edili, di movimento da terra, pitturazione, cartongesso e distribuzione di prodotti di cartoplastica), instaurando, di fatto, un particolare quanto fraudolento regime di "monopolio" e diventando allo stesso tempo un'importante fonte di guadagno per la cosca stessa a cui venivano destinati una cospicua parte dei proventi realizzati.


 

L'attività è da considerarsi a completamento della vasta operazione denominata 'Santa Tecla' condotta nel 2010 dalla Guardia di finanza nell'ambito della quale venivano contestati a vario titolo reati di associazione mafiosa, usura, estorsione, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti a diversi soggetti residenti in varie regioni d'Italia ma tutti riconducibili all'organizzazione 'ndraghetistica coriglianese'.

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