Il gup del tribunale di Castrovillari ha disposto il non luogo a procedere per l’ex sindaco di Rossano Stefano Mascaro e per l’ex commissario prefettizio Domenico Bagnato. L’inchiesta è quella della gestione del canile comunale in località Foresta destinata a ricovero di cani randagi, ritenuta dall’accusa scorretta a tal punto da prefigurare le ipotesi di reato riconducibili all’abbandono di animali. L’operazione coordinata dalla procura di Castrovillari e portata a termine dai carabinieri forestali ha visto nove persone coinvolte, tra amministratori pubblici e dipendenti comunali dell’ex Comune di Rossano, nonché dipendenti della Asp di Cosenza, volontari e liberi professionisti.  

Proscioglimento anticipato per Mascaro e Bagnato ma anche per Venerando Attardo, Caterina Semeraro e Francesco Calabrese. Altri quattro, tra cui un dirigente della macchina comunale, dovranno affrontare il processo la cui prima udienza è fissata per il 25 maggio. Gli indiziati sono stati difesi rispettivamente da Nicola e Luca Candiano, Francesca Caracciolo, Rosaria Converso, Andrea Ponzo, Pasquale Ribecca, Giovanni Zagarese, Giovanni Giannicco, Margherita Federico. Il canile venne sottoposto a sequestro preventivo e assegnato ad amministrazione giudiziaria. Nel mirino della procura: gli affidamenti, le operazioni di disinfestazione e deratizzazione, la gestione dei rifiuti pericolosi, il sistema di identificazione dei randagi, le fonti di finanziamento.