Coronavirus Reggio, il Gom si prepara all'aumento dei contagi: «Arriveremo a 120 posti letto»

Settanta sono già attrezzati. Lo fa sapere il direttore sanitario Salvatore Costarella: «Il problema è la carenza di personale, è in corso una campagna di reclutamento». In arrivo in provincia due nuovi punti Covid: uno a Gioia Tauro e l'altro nella Locride

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di Redazione
30 ottobre 2020
19:21

Si lavora alacremente nel Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria per fronteggiare un possibile aumento di casi da Covid-19, così come prospettano da giorni i membri del CTS nazionale. «Abbiamo già predisposto, oltre al reparto di Malattie infettive, che è dedicato già per sua mission a questo tipo di patologia, una pneumologia anti-Covid ed una seconda Malattie infettive. In questo momento abbiamo attrezzato più di 70 posti letto» ha detto all'ANSA il direttore sanitario del Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria, Salvatore Costarella.

 


Nel dettaglio, si tratta di 16 posti letto in pneumologia, 20+24 nei due reparti di malattie infettive, ed altri 20 posti letto anti-Covid19. «Abbiamo già effettuato una prima road-map riguardante l'eventuale impennata di contagi - sottolinea il Ds del Gom - con l'ipotesi di un reparto da 20 posti letto da affiancare a quello della terapia intensiva che ha già 28 posti letto. Complessivamente arriveremo a circa 120 posti letto. Il che ci permetterà di tenerci pronti per un eventuale nuovo picco. Ma al di là delle soluzioni logistiche, quello che ci preoccupa è la carenza di personale per far funzionare questi posti. In questo momento stiamo fronteggiando la situazione con il trasferimento di medici, infermieri ed Oss da altri reparti, e chiudendo qualche attività. È già in corso una campagna di reclutamento, per reperire altri Oss, infermieri e medici dedicati in questa patologia. Le procedure di selezione sono in corso. Non è facile trovare in giro questo tipo di personale. In assenza di personale nuovo andremmo sicuramente in crisi negli altri reparti».

 

«Rispetto alla primavera scorsa - afferma Costarella - non è vero che il virus, come dicono, è meno aggressivo. Siamo noi che siamo più pronti, abbiamo terapie consolidate che ci consentono di affrontare con immediatezza il quadro clinico del paziente. Questo ci permette inoltre, di evitare che il paziente arrivi in terapia intensiva, e soprattutto riduce i tempi di ricovero. Non bisogna dimenticare che il nostro è un Ospedale Hub con reparti di medicina avanzata, come i trapianti di rene, di midollo, la cardiochirurgia, chirurgia vascolare, quella d'urgenza. Non è un ospedale che può privarsi delle altre specialità, perché oltre al Covid-19, ci sono tante altre malattie che possono causare mortalità. L'impegno del nostro personale è massimo, ma quello a cui teniamo di più l'eccessivo stress a carico degli operatori». Di fronte alla possibilità che anche gli ospedali spoke della provincia possano essere attrezzati per ricevere e trattare pazienti meno gravi da Covid-19, Costarella ha dato notizia che domani avrà un incontro con il Commissario dell'Asp5 Antonio Bray. «L'Asp intende attrezzare degli ospedali per i pazienti che possono essere gestiti fuori dal nostro hub. Sarà allestito un punto Covid-19 a Gioia Tauro ed un secondo nella locride».

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