«La Savaglio deve dimettersi», proteste contro l'assessore regionale all'Istruzione

A chiederle sono i Partigiani della scuola pubblica, gruppo di docenti, genitori, studenti, operatori scolastici che difendono la scuola statale: «Dire che il virus è arrivato nelle scuole per colpa dei docenti è vergognoso»

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5 novembre 2020
10:04
L’assessore Savaglio in trasmissione ieri con il direttore Pasquale Motta
L’assessore Savaglio in trasmissione ieri con il direttore Pasquale Motta

Dimissioni immediate dell’assessore regionale all’Istruzione Sandra Savaglio. A chiederle sono i Partigiani della scuola pubblica (Psp), gruppo formato da docenti, genitori, studenti, operatori scolastici che sostengono e difendono la scuola statale.

 


Le parole della Savaglio

I Psp, nella giornata di ieri, sono intervenuti con una delle loro rappresentanti, la professoressa Lara Nocito, al programma “Prima della notizia” condotto del direttore di LaC Pasquale Motta. Nella puntata si è di scuola e misure anti-Covid. In quella sede l’assessore all’Istruzione Savaglio ha sostenuto «che sono stati i docenti ad introdurre il virus nelle scuole». (dal minuto 23)

 

Critiche all'assessore


«È vergognoso che una rappresentante istituzionale asserisca una cosa simile – si legge nella nota di Psp - dopo che i docenti, senza tutela alcuna, hanno retto le sorti del rientro a scuola in presenza, per restituire normalità agli alunni e alle loro famiglie».

 

«Ed è ancora più vergognoso – aggiunge il gruppo Psp - se si pensa che la didattica a distanza è stata portata avanti, e lo è tuttora nelle scuole superiori, senza che la stessa sia normata, quindi sulla volontarietà dei docenti che, gratuitamente e per coscienza, non avendo obblighi di nessun tipo, hanno scelto liberamente di continuare ad offrire agli alunni il loro diritto all’istruzione».

 

«La Savaglio – domandano i Psp - sa cosa hanno fatto i docenti in tutti questi mesi? Oppure un suo ennesimo “non lo so”, come i tanti da lei espressi nella trasmissione, dovrebbe salvarla dalle responsabilità che si è assunta accettando un incarico come quello che ricopre?».

 

La richiesta di dimissioni

«Il momento che viviamo è difficile, ma molto si poteva fare e non si è fatto, volutamente e scientemente, e lei, che è assessore all’istruzione in una regione come la Calabria in cui la scuola ha un ruolo particolare e speciale, ha più responsabilità di chi quello stesso ruolo lo ricopre in altre regioni».

«Dire che la scuola è sicura – conclude la nota - e che il virus è arrivato nelle scuole veicolato dagli adulti, e dai docenti in particolare, racconta oltre la mancanza di sensibilità, l’assenza totale di consapevolezza rispetto all’assessorato che guida e che, innanzi a simili affermazioni, dovrebbe lasciare, presentando le sue dimissioni, per dare segno di coerenza, anche se ormai il suo mandato sta per concludersi».

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