Corruzione a Villa San Giovanni, a processo il sindaco Siclari e la società Caronte

Nell'inchiesta Cenide rimasero coinvolti anche il dirigente comunale Morabito nonchè i vertici della nota compagnia di navigazione attiva sullo Stretto

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di Redazione
25 luglio 2020
07:19
Sullo sfondo, la conferenza stampa dell’inchiesta Cenide. Nel riquadro, Giovanni Siclari
Sullo sfondo, la conferenza stampa dell’inchiesta Cenide. Nel riquadro, Giovanni Siclari

Il gup di Reggio Calabria Tonino Foti ha rinviato a giudizio per corruzione il sindaco di Villa San Giovanni, Giovanni Siclari, il dirigente comunale Francesco Morabito, il presidente della "Caronte&Tourist" Antonino Repaci e l'amministratore delegato della compagnia di navigazione Calogero Famiani. La decisione – riferisce l’ansa- è giunta a conclusione dell'udienza preliminare del processo "Cenide" nato da un'inchiesta che lo scorso dicembre ha portato il primo cittadino villese agli arresti domiciliari.


Su richiesta del pm Walter Ignazitto, che ha coordinato l'indagine assieme al procuratore aggiunto Gerardo Dominijanni e al sostituto procuratore Gianluca Gelso, sono stati rinviati a giudizio quasi tutti gli imputati che hanno scelto il rito ordinario compresa la stessa "Caronte&Tourist", società che si occupa del traghettamento sullo Stretto di Messina e che, secondo la Procura, avrebbe violato la legge sulla responsabilità delle società e degli enti.


La vicenda al centro dell'inchiesta riguarda alcune presunte irregolarità riscontrate dai carabinieri in merito alla concessione alla Caronte di un piazzale di proprietà di Anas che sarebbe stata convinta dal sindaco Siclari a stipulare una convenzione con il Comune di Villa San Giovanni. Irregolarità dietro le quali ci sarebbero stati diversi episodi di corruzione che adesso saranno oggetto del processo fissato per il primo ottobre davanti al Tribunale di Reggio Calabria.

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