VIDEO | L’opera bronzea è stata prelevata da Largo Carratelli su decisione del Comune. Giacomo Mancini Jr si oppone: blocca il furgone e segnala alle forze dell’ordine
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La statua in bronzo raffigurante Giacomo Mancini, storica figura del socialismo italiano e già sindaco di Palazzo dei Bruzi, è stata rimossa questa mattina da Largo Giuseppe Carratelli, nel cuore di Cosenza. L’opera, realizzata nel 2022 dall’artista Domenico Sepe su commissione della Fondazione che porta il nome dell’ex leader del Psi, era stata collocata nei pressi di Palazzo dei Bruzi nel ventennale della sua scomparsa.
A eseguire materialmente la rimozione è stata la ditta Bretia Restauri, con sede a Rogliano, incaricata dal Comune per un importo pari a 8.152,04 euro, come previsto dalla determina dirigenziale del settore “Patrimonio – strutture sportive e ricreative – Planetario”, firmata dal dirigente Giuseppe Bruno.
La decisione affonda le sue radici nella delibera di Giunta comunale del 17 febbraio scorso, con la quale l’esecutivo ha ritenuto «non più di prioritario interesse pubblico il mantenimento della statua» nella collocazione originaria, optando per la restituzione dell’opera alla Fondazione, in qualità di comodante, e lasciando aperta la possibilità di una futura riallocazione in altro sito, previo accordo.
Giacomo Mancini Jr: «Questo è un furto»
La presenza di Giacomo Mancini Jr non è passata inosservata durante le operazioni di rimozione della statua. Questa mattina, il nipote dell’ex sindaco e ministro si è recato in Largo Carratelli, documentando tutto in diretta su Facebook. Giunto sul posto, avrebbe chiesto alla ditta incaricata di poter almeno vedere da vicino la statua. Al rifiuto netto ricevuto, ha inscenato una protesta: si è seduto a terra davanti al furgone che trasportava l’opera, impedendone la partenza, e avrebbe gridato “Questo è un furto!”, affermando tra l’altro di andare dai Carabinieri a sporgere denuncia.
«Come fondazione abbiamo chiesto di visionare la statua ma c’è stato impedito. Addirittura mi hanno messo sotto e ricoperto di insulti da parte di questo incaricato, che ha sequestrato l’opera e quindi rubato la statua. Quindi io ora mi sto recando dai carabinieri a denunciare il furto», questa la comunicazione ufficiale.
Un atto simbolico, quello di Mancini jr, che da tempo si oppone alla scelta dell’amministrazione guidata da Franz Caruso. Resta da capire quale sarà la nuova destinazione della statua e se si aprirà, nei prossimi mesi, un confronto tra Palazzo dei Bruzi e la Fondazione per trovare un punto d’intesa.