Covid Cosenza, sit-in sindaci all’ospedale: «Chiesto a Longo atti concreti ma ancora nulla»

VIDEO | I primi cittadini chiedono lo sblocco del turnover e l'assunzione di personale, la riconversione del centro vaccinale dell'Esercito in presidio ospedaliero da campo

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di Alessia Principe
17 aprile 2021
12:01

Mentre in Italia si parla di riaperture, la Calabria, come sempre, è un mondo a parte. I sindaci della provincia di Cosenza, col tricolore indosso, hanno manifestato questa mattina davanti al Pronto Soccorso dell’Annunziata per chiedere a gran voce che qualcuno si prenda la responsabilità di assumere personale medico, aumentare posti letto e accelerare sulle vaccinazioni.

Occhiuto: oggi insieme scioglieremo il nodo scuole

«C’è una certa incapacità di prendere decisioni – ha detto il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, promotore dell’iniziativa -. Abbiamo bisogno di persone che gestiscano per davvero la sanità in Calabria, che assumano decisioni, che procedano all’assunzione di personale nel pronto soccorso e nei reparti Covid. Abbiamo chiesto da tempo al commissario di provvedere ad alcuni atti, ma ad oggi ancora nulla. Sono anni che è tutto bloccato e oggi, che ci troviamo in una situazione di estremo pericolo, non si può più aspettare. Va riaperto subito l’ospedale militare, e chiediamo, inoltre, che si metta mano alla costruzione dei nuovi ospedali a Cosenza e nella Sibaritide, non si può più temporeggiare». E sulle scuole Occhiuto mantiene la linea dell'unione. «Dopo l’incontro di questa mattina ci riuniremo per decidere il da farsi e lo faremo insieme, decisioni singole lasciano il tempo che trovano».


Il mea culpa di Magorno

Ernesto Magorno, sindaco di Diamante e senatore, fa mea culpa. «Che non ci sia coscienza di quello che sta accadendo nella nostra regione è evidente. Forse noi parlamentari dovremmo fare meglio la nostra parte. Ieri un gruppo di parlamentari calabresi ha scritto una lettera per chiedere a Speranza di essere ricevuti, anche io l'ho sottoscritta, ma non c’è bisogno di scrivere, si apre la porta del ministero e si entra, questi sono rituali da vecchia Repubblica. Forse ci si poteva muovere prima e in fretta».

Stasi: siamo in un circolo vizioso

Il sindaco di Corigliano Rossano Flavio Stasi è amareggiato. «Non ci sta aiutando il continuo cambio ai vertici delle autorità sanitarie. Da quando sono sindaco ho parlato con ben 7 commissari. Un anno e mezzo fa, prima della pandemia, come conferenza sindaci e come Anci abbiamo incontrato il ministro Speranza per chiedere un piano straordinario di assunzioni per l’ospedale e il territorio, oggi, in piena emergenza siamo qui ci troviamo a chiedere di nuovo un piano straordinario di assunzioni».

Tanti gli argomenti da affrontare con estrema urgenza per cercare di riprendere il bandolo di una matassa sempre più intricata. «Oggi siamo qui a chiedere che i cittadini calabresi abbiano condizioni sanitarie uguali a quelle del resto d’Italia – dice Antonio Palermo, sindaco di Mendicino -. Dobbiamo riportare l’attenzione sulla la riforma del titolo V della Costituzione che ha creato venti sistemi sanitari diversi gettandoci nel caos».

 

Giornalista
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