Emergenza pandemia

Covid: è corsa ai tamponi rapidi in farmacia. Ecco cosa sta succedendo

VIDEO | Siamo stati in una storica farmacia di Lamezia Terme dove, come nella maggior parte delle città calabresi, per effettuare il test si stanno riversando non solo i no vax

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di Tiziana Bagnato
27 dicembre 2021
20:47

Lamezia Terme non fa eccezione e come nella maggior parte delle città calabresi, le farmacie sono state prese d’assalto negli ultimi giorni per effettuare un tampone rapido. Non solo i no vax, coloro che devono presentare un tampone ogni 48 ore per potere lavorare, ma anche i contatti di positivi, persone con sintomatologia e ipocondriaci si sono riverdati in questa grande “ondata” che coincide con la quarta in termini di Covid.

A Lamezia attualmente i positivi sono 201, diverse le scuole che hanno anticipato le vacanze di Natale perché non riuscivano più a tenere conto dei contagi a causa di un monitoraggio farraginoso e spesso privo dei mezzi idonei. Per approfondire la vicenda ci rechiamo nella Farmacia Furci, presidio storico di Lamezia Terme, che ora è diventata tra i principali fortini presi d’assalto, tanto da avere file che arrivano fino a quasi in mezzo al traffico.


Le scuole quelle più colpite

La farmacista Sara Luzzo ci spiega che è avvenuto tutto nel giro di poco, fino ad una manciata di settimane fa dai tamponi rapidi effettuati venivano rilevati tra i quattro e cinque positivi a settimana. Ora questo numero viene individuato tutti i giorni. Il virus sta avanzando e mette in allarme. Le scuole sono quelle messe peggio, in ogni ordine e grado: nelle classi i contagi stanno viaggiando velocemente ma, soprattutto, stanno alimentando un monitoraggio farraginoso, con doppio controllo e il coinvolgimento di decine e decine di bambini.

Inizia ad esserci panico

Le feste, ci spiega ancora la dottoressa, sono state, in un certo senso, la goccia che ha fatto traboccare il vaso, mettendo in moto tutta una serie di persone provenienti da fuori, creando nuovi incontri e tragitti per il virus. «Sì, ora inizia ad esserci panico. C’è il timore di potere arrecare dei danni ai più anziani della famiglia, in particolare», ci spiega la dottoressa. Scuola e feste insomma i principali indagati della propagazione del virus.

L’attenzione rimane l’arma migliore insieme a vaccinazione, lavaggio delle mani e uso della mascherina. Ma cosa succede se si risulta positivi ad un test effettuato in farmacia? In quel caso, ci spiegano, è la stessa ad inviare una pec all’Asp che contatta il soggetto positivo illustrando il percorso da seguire per loro e i loro famigliari».

 

Giornalista
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