Spezzano Piccolo, il Covid corre ma la burocrazia ritarda il trasferimento degli anziani positivi

VIDEO | Il Dipartimento di prevenzione dell'Asp ha chiesto da tre giorni di spostare gli anziani ospiti di una comunità alloggio in una struttura medicalizzata. Il commissario Cotticelli autorizza il rimborso dei costi dell'operazione, ma non ne specifica le modalità (ASCOLTA L'AUDIO)

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di Salvatore Bruno
29 ottobre 2020
13:06

Il Dipartimento di prevenzione dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Cosenza, ha predisposto il trasferimento dei venti anziani positivi al Covid-19, ospiti della casa alloggio L’Incontro di Spezzano Piccolo.

Trasferimento necessario

Hanno bisogno con urgenza di ricevere assistenza in una struttura adeguata, dotata di personale sanitario e parasanitario, di ossigeno, di supporto anche sul piano etico oltre che medico. Hanno necessità di cure preventive in grado di scongiurare la comparsa della malattia o perlomeno di rallentare l’aggressività del coronavirus che cova nel loro corpo da più di una settimana e che comincia adesso a manifestarsi con tutti i suoi caratteristici sintomi.


La lenta burocrazia

Il Dipartimento ha organizzato lo spostamento in sicurezza e attende adesso il completamento del necessario iter burocratico richiesto dalle norme per questo tipo di circostanza. Ma i vertici della struttura commissariale tardano a dare un via libera chiaro e definitivo all'operazione: nessuno vuole assumersene la responsabilità.

Li accogliamo gratis

Non è solo una questione di salute, ma anche organizzativa. La struttura in cui dovrebbero essere allocati è stata individuata: si tratta della Madonna della Catena di Laurignano. Un intero piano è stato messo a disposizione gratuitamente ma serve l'autorizzazione del Commissario Saverio Cotticelli il quale ha due alternative: destinarvi personale pubblico per la gestione dei pazienti oppure prevedere la copertura dei costi, in favore del gestore della struttura, connessi all'erogazione delle cure ed all'impiego del personale necessario. Costi che l'Asp avrebbe comunque dovuto sostenere anche in una propria struttura sanitaria.

Tanto tempo sprecato

Peccato che, durante il periodo di tregua concesso dalla pandemia, e nonostante la pioggia di denaro resosi disponibile attraverso i fondi messi a disposizione dal Governo per l'emergenza, i vertici della sanità calabrese non abbiano pensato di allestire un reparto Covid da destinare alla degenza di quelle persone malate, bisognose di cura, ma non acute. Proprio come nel caso degli anziani di Spezzano Piccolo. Solo in provincia di Cosenza, c'è almeno una decina di plessi sotto utilizzati o non utilizzati per niente, di proprietà o comunque nelle disponibilità dell'Asp, in cui si potevano ricavare probabilmente un centinaio di posti letto di questa tipologia come i 14 ricavati ultimamente al Santa Barbara di Rogliano, una ventina sono in procinto di essere attivati allo Iannelli di Cetraro.

Autorizzazione a metà

Ora però è urgente curare questi anziani ancora fermi nella casa alloggio di Spezzano Piccolo. Probabilmente nelle prossime ore altre situazioni analoghe si verificheranno in altri centri della provincia di Cosenza e della Calabria. Cotticelli ha inviato, soltanto nella tarda serata di ieri, una nota alla manager Cinzia Bettelini in cui afferma che per questo tipo di pazienti, in caso di ricovero in strutture di tipo ospedaliero, siano esse pubbliche o private, c'è la copertura finanziaria attraverso il già citato fondo per l'emergenza Covid. Però non specifica né le modalità di erogazione, né come questi ricoveri devono essere classificati per ottenere poi il rimborso delle prestazioni. In pratica un'autorizzazione a metà sostanzialmente inefficace e che di fatto blocca il trasferimento, mentre il tempo scorre e già domani potrebbe essere troppo tardi.

Giornalista
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