Crollo del palco per il concerto della Pausini, confermate le condanne

I giudici anche in Appello hanno stabilito la responsabilità penale di diverse persone per la morte dell’operaio Matteo Armellini, impegnato nelle operazioni di montaggio della struttura

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di Consolato Minniti
19 ottobre 2019
14:41

Sono state confermate le condanne degli imputati per la morte di Matteo Armellini, l’operaio deceduto nel corso delle operazioni di montaggio del palco dove si sarebbe dovuta esibire Laura Pausini. L’incidente avvenne il 5 marzo del 2012 al PalaCalafiore di Reggio Calabria. All’improvviso, durante il suo lavoro, Matteo fu travolto da quella struttura metallica che sta approntando. L’impatto, per lui, fu fatale. Dall’incidente emerso alcune responsabilità che portarono dapprima all’apertura di un fascicolo e poi al rinvio a giudizio di diverse persone. Ieri la Corte d’Appello di Reggio Calabria ha emesso la sentenza con la quale sono state confermate le decisioni di primo grado, con addirittura un aggravio rispetto alle richieste del sostituto procuratore generale Santo Melidona. 

Nello specifico il collegio, presieduto dalla dottoressa Francesca Di Landro, ha condannato l’ex responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune reggino, Marcello Cammera a un anno e 4 mesi di reclusione; il coordinatore della sicurezza per i lavori di costruzione della struttura, Sandro Scalise a 2 anni e 4 mesi; il progettista Franco Faggiotto a 2 anni e 8 mesi; il rappresentante della “F&P Group”, committente dei lavori di allestimento del palco, Ferdinando Salzano a 1 anno e 6 mesi; il responsabile della “Italstage”, la società che ha costruito il palco, Pasquale Aumenta, a 1 anno e 4 mesi. Gli imputati rispondono, a vario titolo, di omicidio colposo e disastro colposo.


Giornalista
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