Il caso

Crotone, messa in mare con il materassino: il sacerdote indagato per offesa a confessione religiosa

Don Mattia Bernasconi chiede scusa: «Non era assolutamente mia intenzione banalizzare l'eucarestia né utilizzarla per altri messaggi di qualunque tipo»

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di Redazione
27 luglio 2022
12:14
Don Mattia Bernasconi
Don Mattia Bernasconi

«Vi scrivo poche ma sentite righe per chiedere scusa per la celebrazione di domenica 24 mattina nelle acque del mare di Capo Colonna».

Lo scrive in una lettera pubblicata sul sito della parrocchia di San Luigi di Gonzaga di Milano, don Mattia Bernasconi, vicario della pastorale per i giovani, indagato dalla procura di Crotone con l'ipotesi di reato di offesa a una confessione religiosa dopo la messa celebrata su un materassino nel mare antistante la spiaggia cittadina della località Alfieri a Crotone e le cui immagini hanno fatto il giro del web.


«Non era assolutamente mia intenzione banalizzare l'Eucarestia né utilizzarla per altri messaggi di qualunque tipo», aggiunge don Bernasconi.

Nella giornata di ieri aveva preso posizione anche la diocesi di Crotone che in una nota aveva chiesto ai sacerdoti «attenzione e decoro» verso i «simboli richiesti dalla natura stesse delle celebrazioni liturgiche».

«Si trattava semplicemente della messa a conclusione di una settimana di lavoro con i ragazzi che hanno partecipato al Campo e il contesto del gruppo (ragazzi che per una settimana hanno celebrato e lavorato con me) mi è sembrato sufficientemente preparato per custodire la sacralità del Sacramento anche nella semplicità e nella povertà dei mezzi», ha proseguito don Mattia Bernasconi nella lettera pubblicata sul sito della parrocchia San Luigi Gonzaga di Milano e indirizzata all'arcivescovo, ai vicari episcopali.

«Ma i simboli sono forti, è vero - ha aggiunto - e parlano, a volte anche in maniera diversa da come vorremmo. È stato ingenuo da parte mia non dare loro il giusto peso. Vi assicuro che non sono mancate l'attenzione e la custodia alla Parola e all'Eucarestia, ma fuori contesto la forma è più eloquente della sostanza e un momento di preghiera vissuto con intensità e significato dai ragazzi lì presenti ha urtato la Fede di molti: ne sono profondamente amareggiato».

«Chiedo umilmente scusa dal profondo del cuore anche per la confusione generata dalla diffusione mediatica della notizia e delle immagini - ha concluso -: non era assolutamente mia intenzione che avesse tale risalto».

 

 

 

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