“Domani sarai ancor più bella”, la poesia che unisce una città lacerata

In queste ore spopola sui social un componimento anonimo sulla tragedia di Genova. A far da corredo l'abbraccio tra le due tifoserie calcistiche della città

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di Redazione
16 agosto 2018
13:17

È virale in queste ore sui social una poesia in dialetto genovese sul crollo del Ponte Morandi a Genova. L’autore è anonimo.
La poesia (con traduzione in italiano), racconta lo sconforto che ha colpito i genovesi dopo la tragedia, descrive il loro carattere, e la loro forza d’animo nonostante le avversità.


Crolla un ponte,/ Crolla una strada,/ Crollano i nervi di chi,/ Consapevolmente,/ Pensa:/ Avrei potuto essere li./ Crolla una città,/ Ora più isolata,/ Crolla la sua economia,/ Fragile ed insicura./ Crolla la fede/ Nel cielo,/ Nel destino,/ Nella vita./ Crollano le braccia/ Di chi sta spalando,/ Crolla, pesante,/ Lo sconforto/ Sulle nostre spalle./ Tutto crolla,/ Tranne noi./ Gente dura,/ Inospitale,/ Musoni e/ Testardi./ Per chi non ci conosce…/ Lavoratori,/ Camalli,/ Portuali,/ Carbonai./ Artigiani,/ Banchieri,/ Capitani e Marinai./ Agricoltori sulle rocce./ Superbi,/ Orgogliosi./ Fieri./ Insiste,/ Inutilmente,/ Il cielo/ Sulla nostra città./ Che da acqua,/ Fango,/ Macerie e/ Bombe,/ Ne è sempre uscita./ E allora che cominci,/ Genova,/ Domani sarai ancor più bella.


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