Calabria in fiamme

Emergenza incendi, il direttore dei Vigili del fuoco: «La fase critica è passata ma l’attenzione resta alta»

VIDEO | Osservate speciali le province di Reggio Calabria, i territori dell'Alto Ionio cosentino e il Basso Ionio catanzarese. Lucia avverte: «Eventi eccezionali a cui dobbiamo abituarci»

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di Luana  Costa
14 agosto 2021
13:20

«Siamo convinti che gli eventi più critici sono quelli vissuti nei giorni passati». Dalla cabina di comando, il direttore regionale dei Vigili del fuoco, Maurizio Lucia, traccia un primo bilancio delle intense attività sin qui svolte. «La situazione appare meno severa che nei giorni passati. Crediamo che sia una tendenza che - se le previsioni meteo rese pubbliche saranno confermate - andrà a consolidarsi nei prossimi giorni. Certo è presto per dire che è una emergenza che ci stiamo lasciando alle spalle».

Osservati speciali

Va attenuandosi, insomma, l'emorragia di incendi che in queste settimane ha messo in ginocchio la Calabria, favorita anche dall'abbassamento delle temperature. Resta alta però l'attenzione su alcuni territori, osservati speciali: «C'è una maggiore attenzione sulla provincia di Reggio Calabria - conferma il direttore -, anche nella provincia di Cosenza, sull'Alto Ionio e a Catanzaro, nel Soveratese verso Isca sullo Ionio e Sant'Andrea Apostolo sullo Ionio ma sono fenomeni che stiamo controllando».


Ritardi nei soccorsi?

E indirettamente risponde anche alle critiche levatesi unanimi sul ritardo nell'invio della flotta aerea. Il rafforzamento del dispositivo di soccorso - conferma Lucia - è stato immediato: «Qui in Calabria nei giorni scorsi siamo arrivati 11 dei 15 canadair che costituiscono la flotta di Stato, quindi, l'impegno dello Stato è stato fortissimo a queste si sono aggiunte le risorse schierate dalla Regione. Per cui c'è stato un contingente operativo assolutamente importante, è evidente che la situazione straordinaria che stiamo vivendo non rende possibile per ogni contesto l'immediato intervento della flotta aerea».

Exploit di interventi

Uno scenario estremo che intanto trova conferma nei freddi numeri. Dal primo di luglio - data di inizio della campagna antincendio boschivo - sono stati quasi 5mila gli interventi solo su incendi boschivi: «Avevamo avuto nella prima decade di agosto l'anno scorso circa 700 interventi, oggi siamo quasi a 2000. È chiaro che è una proporzione completamente differente ed è anche un contesto più critico rispetto a ciò che abbiamo vissuto qualche anno fa, nel 2017. Anche quella una stagione particolarmente difficile».

Cambiamenti climatici

Episodi che purtroppo non resteranno isolati, sospinti dagli irreversibili cambiamenti climatici: «Sono eventi eccezionali ai quali purtroppo ci dobbiamo abituare perché anche i cambiamenti climatici, oltre ad un'altra serie di fattori, rendono questi fenomeni sempre più cruenti» ha confermato il direttore preannunciando già immediate ripercussioni nel breve periodo: «Diceva nel corso di una recente videoconferenza il capo dipartimento della protezione civile che tra un mese potremmo ritrovarci allo stesso tavolo per discutere come gestire situazioni di piovosità estrema. C'è da tenere presente che quando un terreno è attraversato da un incendio per certi versi si cuoce e quindi si impermeabilizza. Quando piove il dilavamento del terreno è ancora più intenso e i fenomeni tendono a diventare più critici».

Tributo di sangue

Un appello è stato rivolto poi alla popolazione sulla scorta dei decessi avvenuti nella provincia di Reggio Calabria: «Gli incendi di bosco sono particolarmente insidiosi - ha confermato il direttore - poiché in breve tempo laddove cambiano le condizioni del vento sono in grado di esprimersi con potenzialità molto più intense. Molto spesso il comune cittadino tenta di proteggere la propria casa, la propria azienda, il proprio appezzamento di terreno convinto che con la sua buona volontà e i pochi attrezzi di cui dispone sia possibile governare in sicurezza il fenomeno».

Raccomandazioni

«Ma noi vigili del fuoco per esperienza possiamo asserire che quando cambiano le condizioni del vento e quando l'incendio arriva a materiale vegetativo particolarmente predisposto alla combustione, la dirompenza dell'incendio diventa tale che ci si può trovare intrappolati dal fuoco o da ingenti quantitativi di fumo che fanno perdere l'orientamento e a volte anche la conoscenza per cui l'evento diventa poi fatale. La raccomandazione è allertare chi ha la competenza specifica nello spegnimento degli incendi e non avventurarsi da soli senza adeguate protezioni».

Giornalista
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