Enti locali in crisi, Iacucci: «Servono 5 miliardi subito e poteri speciali»

Il presidente della Provincia di Cosenza rimarca le ragioni per cui Anci e Upi hanno abbandonato la conferenza Stato-Regioni in polemica con il Governo: «A rischio i servizi essenziali»

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di Redazione
9 aprile 2020
22:11
Franco Iacucci
Franco Iacucci

«Condivido la netta presa di posizione assunta ieri da Anci e Upi, nel corso della Conferenza Stato-Regioni, che hanno deciso di abbandonare i lavori in videoconferenza chiedendo al Governo risposte più immediate. Risposte che dovranno arrivare già nel decreto di aprile».

 


È quanto afferma in una nota il presidente della Provincia Franco Iacucci, nonché responsabile della Commissione Mezzogiorno nel direttivo dell’Unione delle Province d’Italia.
«Noi sindaci stiamo affrontando un’emergenza mai vista prima, con responsabilità enormi nei confronti dei cittadini e rischiando in prima linea. Abbiamo messo in campo tutte le azioni necessarie per garantire il rispetto delle misure nazionali, addirittura qualcuno è sceso in strada per monitorare personalmente la situazione non avendo, soprattutto nei piccoli comuni, né il personale né le capacità finanziarie per effettuare controlli capillari e costanti. Non possiamo essere lasciati senza gli strumenti concreti per fronteggiare la ricostruzione del tessuto sociale ed economico dei territori».

 

Anche i Comuni e le Province – specifica la nota - risentono della crisi e della mancata riscossione di tributi e tariffe con gravi ripercussioni sui bilanci e, di conseguenza, sui servizi.
«Servono cinque miliardi – è questa la cifra chiesta da Anci e Upi - altrimenti il rischio è che i servizi essenziali non saranno più garantiti. Richiesta che gli enti locali hanno avanzato già da tempo. Bene hanno fatto, dunque, il presidente dell’Anci, Antonio Decaro, e il presidente dell’Upi, Michele de Pascale, ad abbandonare la Conferenza unificata di fronte ai tentennamenti e ai mancati chiarimenti da parte del Governo».

 

E ancora: «I Comuni stanno dando prova di grande efficienza e velocità, come nella distribuzione immediata di 400 milioni di buoni spesa alle famiglie più in difficoltà. Ad appena 10 giorni dal decreto almeno 2 milioni di famiglie hanno già ricevuto il voucher per la spesa. Serve quindi nel decreto di aprile un'azione shock sugli enti locali, con almeno 5 miliardi di euro stanziati e poteri speciali per i sindaci nel 2020 per far ripartire i cantieri e velocizzare gli investimenti».

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