Covid

Esami in presenza all’Unical, rappresentanti degli studenti preoccupati: «Scelta pericolosa»

Ad intervenire sulla questione il senatore accademico Mario Russo, esponente di Rinnovamento è futuro: «Mancano i protocolli organizzativi. Ci appelliamo al presidente della Regione Roberto Occhiuto» 

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di Salvatore Bruno
8 gennaio 2022
06:30

La scelta assunta dal Rettore dell’Università della Calabria Nicola Leone, relativa al mantenimento in presenza delle sedute di esame, non convince le associazioni degli studenti. Mario Russo, senatore accademico in rappresentanza di Rinnovamento è futuro si dice sconcertato dal fatto che «l’unica misura da adottare per proseguire le attività didattiche, in questo momento drammatico dal punto di vista epidemiologico, sia l’erogazione delle lezioni residue del primo semestre in modalità online. Avevamo chiesto di convocare un Senato Accademico straordinario – lamenta - per assumerci le nostre responsabilità da rappresentanti e dare il nostro contributo affinché nessuno venisse lasciato indietro. Invece, per quanto riguarda gli esami, non cambia nulla».

Difficoltà nelle procedure

«La procedura per richiedere gli esami online per i soli studenti positivi, in quarantena o in isolamento fiduciario è già un flop – denuncia Mario Russo - Da ore riceviamo già segnalazioni di colleghi abbandonati e impossibilitati a ricevere risposta circa la loro richiesta. Ci preoccupa la possibilità che gli studenti vengano privati del diritto allo studio. Pensiamo, ad esempio, ai pendolari, costretti a servirsi del trasporto pubblico locale; agli studenti conviventi con soggetti fragili, chiusi in casa, vista la situazione attuale, per proteggere i loro cari e ora costretti dall’Ateneo a esporsi a un rischio evitabile. E ancora agli studenti che avrebbero diritto all’esame online ma vessati, come tanti, dall’inefficienza della nostra università».


Caos durante gli esami

«Facciamo inoltre fatica a comprendere – sostiene ancora l’esponente di Rinovamento è futuro - quale sia la ratio sottesa alla Dad per le lezioni mentre vengono consentiti gli esami in presenza. Se fossimo stati interpellati, avremmo chiesto e suggerito di indicare protocolli organizzativi e di prevenzione idonei a consentire uno svolgimento sicuro degli appelli d’esame; questo perché ricordiamo bene le scene verificatesi nell’ultima sessione in presenza dove, per la solita disorganizzazione, ci sono stati docenti che hanno permesso lo svolgimento di appelli con 200 studenti, senza prevedere neanche una calendarizzazione».

Decisione illogica e pericolosa

«Tutto ciò si poteva evitare programmando diversamente, magari facendo ricorso alla didattica mista almeno fino a fine gennaio, in attesa di verificare l’andamento dei contagi, ma soprattutto confrontandosi con tutte le anime dell’Ateneo. Il Rettore, saltando questo passaggio, si è rivolto direttamente al Presidente della Regione Calabria, addivenendo con lui a questa decisione che, a nostro avviso, è illogica e pericolosa. Basti pensare che nella vicina Università Magna Graecia, con un quarto degli studenti iscritti, si è già passati completamente alla didattica a distanza».

Appello al presidente Occhiuto

«A questo punto, il nostro appello, dopo aver constatato che questo Rettore non ha intenzione di aver alcun tipo di confronto con gli studenti, neanche in momenti così delicati, è rivolto proprio al presidente Occhiuto – conclude Mario Russo - parli con chi vive davvero questo ateneo. Nelle prossime ore gli trasmetteremo un documento, riponendo la nostra speranza nella sua sensibilità e fiduciosi che riesca a capire l’inutile pericolo cui si stanno esponendo oltre 20mila studenti».

Giornalista
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