Esito tampone post mortem a Rossano, il sindaco: «Covid non si può combattere così»

Flavio Stasi interviene dopo la notizia dell'accertata positività di un paziente solo dopo il decesso e denuncia i ritardi sulla realizzazione del laboratorio di Microbiologia nell'ospedale cittadino

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di Matteo Lauria
8 novembre 2020
20:14

Alla morte di un paziente Covid in una stanza di isolamento del pronto soccorso di Rossano e alla notizia riportata dal nostro network dell’esito del tampone pervenuto qualche ora dopo il decesso, interviene il sindaco Flavio Stasi che, come è noto, ricopre anche la carica di Presidente della Conferenza dei sindaci dell’Asp di Cosenza. «Questa mattina è arrivato l'esito del tampone, fatto quattro giorni fa, dopo il decesso di un nostro concittadino, mentre i familiari lo salutavano per l'ultima volta: basta questo per far comprendere con quali armi si sta combattendo il virus e cosa significa tutto questo per la vita dei calabresi».

 


Ritardi sulla realizzazione del laboratorio di Microbiologia

L’amministratore pone al centro la questione dei ritardi degli esiti dei tamponi, a più riprese denunciati dal Responsabile del servizio Igiene e Prevenzione del Distretto di Corigliano-Rossano Martino Rizzo ma senza ottenere risposte. Anzi, il Dirigente sottolineava come l’utenza jonica fosse tenuta in coda. Per il sindaco Stasi «gli esiti dei tamponi arrivano, ormai da qualche settimana, con ritardi di 4, 5, anche 7 giorni. Questo significa che i numeri dei positivi nelle nostre città è completamente inaffidabile e che sarà sempre più difficile tracciare e contenere la diffusione del Covid-19. Da otto mesi avrebbe dovuto essere realizzato il secondo laboratorio di microbiologia dello Spoke di Corigliano-Rossano, ma nonostante fosse accertato che sarebbe arrivata la cosiddetta "seconda ondata" sarà attivato soltanto tra pochi giorni, in tremendo ritardo e con pressioni quotidiane. Ho l'impressione – continua Stasi - che il fatto di aver avuto una "prima ondata" più soft rispetto ad altre regioni abbia convinto la nostra governance sanitaria che non sarebbe stato necessario potenziare le strutture, il personale, le attrezzature, che tutto poteva rimanere così com'è e che l'"emergenza covid" sarebbe stata un’altra mucca di denaro da mungere».

 

«Si accelerino procedure»

L’amministratore chiede un’accelerazione per il completamento del laboratorio tamponi dello Spoke Corigliano-Rossano con l’adeguamento dell’apposito personale. È indispensabile tracciare i contagi, altrimenti si rischia la diffusione del virus in maniera indiscriminata e non contabilizzata. «Probabilmente è tardi per realizzare i lavori di adeguamento degli spazi e dei percorsi dei Pronto Soccorso, lavori che erano previsti proprio nel famoso "piano covid" fantasma, ed allora si attivino subito le procedure per l'assunzione del personale che renda operative h24 le tende di pre-triage: siamo in piena zona rossa e tutte le strutture ospedaliere della regione, fatta eccezione per gli HUB, non hanno il pre-triage. Probabilmente è tardi anche per realizzare i nuovi posti di terapia intensiva, anche questa una responsabilità enorme, ma si realizzino in emergenza tutti i posti di terapia sub-intensiva covid previsti nel DCA 91 nelle Aziende Ospedaliere e nelle Aziende Sanitarie di tutta la regione, per i quali è possibile ancora intervenire potenziando la capacità di resilienza delle nostre strutture ospedaliere».

 

I disagi del personale Usca

Il personale USCA necessita di un potenziamento: «oggi – conclude Stasi- non ha neanche gli automezzi attrezzati per poter fare assistenza domiciliare: anche questo è un provvedimento che si può e si deve fare in emergenza e che non richiede tempi biblici».

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