Il direttore sanitario dell’Azienda sanitaria Martino Rizzo rassicura: «Non esiste pericolo di diffusione, in quanto il periodo di incubazione è stato abbondantemente superato»
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Il dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria provinciale di Cosenza ha confermato la presenza del caso sospetto di febbre del Congo. Riguarda una cittadina italiana di 24 anni e reduce da un viaggio nel paese africano in qualità di operatrice volontaria.
Secondo quanto riferito dal direttore sanitario dell’Asp Martino Rizzo, la giovane, durante la sua permanenza in Congo era già stata ricoverata per sospetta malaria. Rientrata in Italia, ha accusato uno stato febbrile, e proprio in considerazione della sua esperienza nel continente africano, è stata sottoposta a specifici accertamenti clinici che hanno esito positivo rispetto alla patologia della febbre del Congo.
Ricoverata nel reparto di malattie infettive dell’ospedale dell’Annunziata, è stata tuttavia subito dimessa, poiché non accusava più alcun sintomo. Il direttore sanitario dell’Asp Martino Rizzo chiarisce che non esiste pericolo di diffusione, in quanto il periodo di incubazione, calcolato in nove giorni, è stato abbondantemente superato. Il ricovero, infatti, risale all’ultima settimana di novembre. Il contagio, inoltre, può avvenire soltanto attraverso lo scambio di sangue o secrezioni e attraverso vettori, per esempio, tramite puntura di zecca o di zanzara.