Un uomo insanguinato senza maglietta, gente in mezzo alla strada, un camioncino che gira avanti e indietro in modo confuso, auto ferme e colpi d’arma da fuoco esplosi a pochi metri da passanti e automobilisti. È questo il racconto drammatico di una delle testimoni presenti ieri sera durante la sparatoria avvenuta sul lungomare di Rossano. La persona presa di mira sarebbe stata obbligata a scendere dal veicolo e subito circondata, per poi essere brutalmente aggredita.

Il giovane rimasto ferito, già noto alle forze dell’ordine e, secondo alcune fonti, legato da vincoli familiari a un esponente di spicco della ’ndrangheta locale, è crollato sull’asfalto in mezzo a una chiazza di sangue. Colpito ripetutamente alla testa con oggetti contundenti, nonostante le gravi ferite riportate è riuscito a risalire in auto e a raggiungere da solo il pronto soccorso dell’ospedale “Nicola Giannettasio”, dove è ora ricoverato.

Gli agenti del Commissariato, giunti poco dopo sul luogo dell’aggressione, hanno trovato bossoli sparsi sull’asfalto e ampie tracce di sangue.

Il panico tra i ragazzi in una serata gremita di gente: «Vai via da lì, stanno sparando». Poco dopo, una giovane donna alla guida della sua auto, raccontano - si imbatte in un uomo ferito che rovista nei cestini, senza maglietta, coperto di sangue. Non capisce cosa stia succedendo, ma intorno c’è agitazione. In particolare viene notato un furgone pieno di persone che si muove nervosamente da una parte all’altra, come in perlustrazione. Poi, il blocco. Le auto si fermano, alcune per scelta, altre costrette: in mezzo alla strada ci sono persone, confusione, panico. Ed è in quel momento che partono i colpi. La testimone sente almeno sette spari. Non riesce a distinguere se provengano da una o più persone. È il caos. Chi è in macchina prova a fuggire, ma non c’è via d’uscita. Tutti cercano di invertire il senso di marcia, alcuni salgono sui marciapiedi, altri sfrecciano tra la folla. Qualcuno corre via, altri si rifugiano dietro i veicoli.

La paura prende il sopravvento. Nessuno capisce cosa stia succedendo realmente, ma è chiaro che c’è un pericolo concreto e immediato. L’intera zona si è paralizzata. Il lungomare, pieno di gente come ogni sera d’estate, è diventato nel giro di pochi minuti un luogo di paura. Una notte che doveva essere normale si è trasformata in una scena da cronaca nera.