Focolaio Rsa Villa Bianca, la figlia dell’unico medico rimasto: «Lasciato a combattere da solo»

Nella residenza per anziani di Aprigliano quasi tutto il personale è in quarantena. Il direttore sanitario è tra i pochi con tampone negativo e fa turni massacranti pur di assistere gli ospiti. «Ma anche lui ha 75 anni ed è un soggetto fragile»

di Emily Casciaro
27 novembre 2020
19:52

«Mio padre è direttore sanitario in una clinica per anziani ad Aprigliano con parecchi casi Covid ma anche con pazienti che, per fortuna, non hanno contratto il virus e che sono stati isolati in un piano diverso dell'immobile. Ha quasi 75 anni. Non ha personale che possa supportarlo. Un solo infermiere e nessun medico a parte lui, da ieri sono arrivati 9 operatori socio-sanitari».

Una riflessione amara quella di Anna Sprovieri, ma c’è anche questo nell’emergenza covid. Medici con un grande e profondo rispetto per il proprio lavoro, che vivono davvero come una missione, che hanno a cuore i propri pazienti. Ma che hanno anche una famiglia che, giustamente è preoccupata per la loro salute.


Villa Bianca, quasi tutto il personale in quarantena

La storia è quella di Villa Bianca, una Rsa alle porte di Aprigliano dove quasi tutto il personale sanitario è in quarantena, per cui risulta difficile gestire i pazienti. Ieri sono arrivati 9 Oss, è arrivato il supporto dell'Asp attraverso lo pneumologo Giovanni Malomo, ma mancano medici ed infermieri. Una situazione tuttora molto difficile, tanto che il direttore sanitario Mario Sprovieri, per anni al pronto soccorso dell'Annunziata, sta facendo turni interminabili per assistere gli ospiti positivi al covid.


Da qui, l’appello della figlia, Anna. «Nonostante tutte le mattine gli si dica di non andare (scusate, ma come tutti abbiamo paura e tendiamo a tutelare chi amiamo) perché soggetto fragile, papà si rifiuta categoricamente perché dice che ha fatto un giuramento e che i ricoverati non hanno nessuno che li assista o che dia notizie ai familiari fuori. Siamo orgogliosi di lui ma va da sé che né io, né i miei fratelli, né le amate nipotine possiamo vedere i nostri genitori per evitare rischio di contagio. Ieri sera non è neanche tornato a casa, è rimasto a dormire in clinica».

Dove sono tutti gli altri medici?

Infine, domande. Tante domande che si pone Anna Sprovieri nell’accorato appello di aiutare i pazienti di Villa Bianca e i medici che non ce la fanno, da soli. Domande, che sono anche le nostre: «Dove sono tutti quelli che hanno fatto lo stesso giuramento di mio padre ma che adesso si nascondono per paura? Come si può permettere ad un medico che dovrebbe essere in pensione di combattere da solo una guerra come questa? »

Giornalista
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