Franco, giorni in attesa del ricovero e poi la morte per Covid: «Poteva essere salvato»

VIDEO | I parenti del 71enne di Pizzo deceduto a causa del virus puntano il dito contro il ritardo dei soccorsi: «Non hanno compreso la gravità della situazione, dovevamo chiamare i carabinieri»

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di Cristina Iannuzzi
24 gennaio 2021
15:51

«Franco poteva essere salvato se solo avessero risposto alle nostre richieste d’aiuto. Se solo a Vibo avessero capito la gravità della situazione». È morto di Covid Carmelo Mazzotta Callipo, che a Pizzo tutti conoscevano come Franco. Avrebbe compiuto 71 anni proprio oggi. È morto in solitudine. 

Neppure quei cugini, che tanto lo hanno amato da quando fu adottato da bambino, sono riusciti a fare nulla per lui. «I soccorsi hanno atteso troppo tempo prima di intervenire – racconta sua cugina Alfia -, hanno sottovalutato il problema. E quando l’ambulanza è arrivata non c’era più nulla da fare. Neppure al Policlino Universitario di Catanzaro sono riusciti a salvargli la vita».


Adesso Alfia è divorata dal senso di colpa: «Forse avrei dovuto chiamare il 112… sarebbero dovuti intervenire i carabinieri», dice, mentre si tormenta nel ricordo di quello che si sarebbe potuto fare e forse non è stato fatto. Alfia, assistente amministrativo all’Istituto Nautico di Pizzo, ha scoperto di essere positiva grazie a uno screening effettuato alla vigilia della riapertura delle scuole, ma è completamente asintomatica, dunque non sospettava di essere affetta dal coronavirus. Pure il marito ha il Covid, e con tutta probabilità a contagiarlo è stato proprio quel cugino che accudivano con tanto amore e che si atteneva scrupolosamente a tutte le regole di prevenzione. Era uscito solo una volta per andare a rinnovare la patente, poi sempre a casa. 
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