Gerbera Gialla: sequestrati i beni amministrati dalla Musella

I reati ipotizzati malversazione e appropriazione indebita. Fondi finalizzati per la divulgazione della cultura antimafia sarebbero stati utilizzati per finalità estranee a quelle associative. Sigilli a beni per 75mila euro
di Redazione
19 settembre 2017
13:56

Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo emesso, in via d’urgenza, dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria nei confronti di Adriana Musella, Presidente della Associazione Coordinamento Nazionale Antimafia “Riferimenti” Gerbera Gialla, indagata per i reati di malversazione ai danni di numerosi enti pubblici (Consiglio regionale della Calabria, Provincia di Reggio Calabria, Comune di Reggio Calabria, Provincia di Vibo Valentia, Comune di Verona, Comune di Santa Maria Capua a Vetere, Provincia di Salerno, Provincia di Verona, M.I.U.R., Consiglio Ordine degli Ingegneri di Salerno, Camera di Commercio di Reggio Calabria, Comune di Bollate, Comune di Gioia Tauro) e di appropriazione indebita ai danni della stessa associazione da lei presieduta.


Nel corso degli anni, a partire dal 2002, in qualità di Presidente dell’Associazione Coordinamento Nazionale Antimafia “Riferimenti” Gerbera Gialla, la Musella ha ricevuto e gestito diversi finanziamenti, anche pubblici, per un importo complessivo di circa 450.000 euro, il cui impiego sarebbe dovuto essere vincolato alla divulgazione della cultura antimafia.


Le indagini

Le indagini condotte dalla Guardia di Finanza di Reggio Calabria hanno invece evidenziato che parte di quei fondi ottenuti nel corso del quinquennio 2010-2015, quantificabili in circa 55.000euro, sono stati utilizzati per finalità ritenute estranee a quelle associative. Inoltre, l’esame approfondito dei conti bancari dell’Associazione, ha evidenziato come parte dei fondi disponibili, quantificabili in circa  20.000 euro, destinati al predetto ente privato, siano stati utilizzati dalla Musella come uno strumento di liquidità “personale” aggiuntivo, cui la stessa faceva ricorso.


Sulla base di tali accertamenti, la Procura della Repubblica di Reggio Calabria ha disposto il sequestro preventivo di beni nella disponibilità della Musella per un valore complessivo di circa 75mila euro.

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